Pellegrino Artusi, figura emblematica della gastronomia italiana, è universalmente riconosciuto come il padre della cucina domestica italiana. Famoso in tutto il mondo per le numerose traduzioni del suo libro, tra cui l'ultima in cinese, Artusi ha lasciato un'impronta indelebile nella cultura culinaria del paese.
La sua opera più celebre, "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", pubblicata per la prima volta nel 1891, è molto più di un semplice ricettario. È un vero e proprio compendio di gusto, ricco di dissertazioni e spunti linguistici, scritto in una prosa limpida e cordiale. Con le sue 790 ricette, raccolte con passione e dedizione nel corso di anni di viaggi, "l'Artusi" è diventato il libro più famoso e letto sulla cucina italiana, fonte di ispirazione per generazioni di cuochi.
"L'Artusi" non è solo un ricettario, ma una testimonianza del legame profondo che unisce natura e cultura.
L'Eredità di Artusi: Più di un Ricettario
Un ricettario è utile perché detta la cucina a chi la ignora, e perché rieduca chi ne ha dimenticato o ridotto l’esercizio. I documenti del passato servono oggi ad arricchire il presente, integrandolo con l’esempio, e, risvegliando la memoria, trasformano il modo non solo di fare, ma di immaginare il cibo. L'opera di Artusi è un'autorità e un classico.
Come affermato da Alberto Capatti, la raccolta di ricette di Pellegrino Artusi, conosciuta col titolo di “Scienza in cucina” e stampata nel 1891, non è solo il frutto degli ozi di un ricco borghese romagnolo e fiorentino, ma un opera di impegno civile: istruire cuoche e cuochi nella lingua italiana, far loro conoscere il patrimonio di molte regioni italiane, dalla Sicilia al Piemonte, stimolare una attenzione patriottica al cibo contro l’imperante francofilia.
È al livello del lessico e della sintassi che meglio si può cogliere la ricchezza, la vivacità, la naturalezza del linguaggio di Artusi: pronto a recepire il patrimonio vivo della sua città di elezione con orecchio attento e partecipe, ma anche a conoscere la profondità della lingua grazie allo studio della tradizione letteraria.
Riabilitiamo il senso del gusto e non vergogniamoci di soddisfarlo onestamente, ma il meglio che si può, come ella (Artusi) ce ne dà i precetti. (Olindo Guerrini, 1896)
Il Successo di un'Opera Inizialmente Rifiutata
Il libro, benché fu pubblicato a spese dell’Artusi perché nessun editore volle farsi carico dell’onere, ebbe da subito un grande successo. Questo dimostra la lungimiranza dell'autore e la sua profonda comprensione delle esigenze del pubblico.
Nel duecentenario della nascita si susseguono iniziative in memoria della sua opera - come il progetto ”Artusi ad alta voce” del comune di Forlimpopoli, città natale dell’autore, che ne trasforma gli scritti in un racconto online col coinvolgimento di 790 lettori (tanti quante le ricette date alle stampe dal gastronomo e critico letterario) - e l’uscita di un nuovo libro, “Le stories di #Artusi: Vita, ricette e miracoli dell'uomo che ha rivoluzionato la cucina degli italiani” (Giunti Editore, 19.90 €), scritto a quattro mani da un creativo duo di “follower” del verbo artusiano: quello composto dalla cuoca, autrice e coltivatrice Luisanna Messeri, noto volto televisivo, e Angela Simonelli, la “Trismammarchitetto” esperta di food design e ideatrice del sito Tre muffin e un architetto.
Un Assaggio delle Ricette Più Famose di Artusi
Molte delle ricette dell’Artusi sono piatti antichi che però è possibile preparare ancora oggi, magari usando elettrodomestici e utensili più adatti ai nostri tempi. Ad ogni modo molto preziosi restano i consigli di cucina che si trovano nel libro, che aiutano a portare in tavola creazioni gastronomiche deliziose.
Ecco una selezione di alcune delle ricette più emblematiche tratte dal suo libro:
- Spaghetti colle acciughe (ricetta n. 100): Un piatto semplice e veloce da preparare, ma decisamente gustoso. Le acciughe sotto sale possono essere sostituite con quelle già pulite e sottolio.
- Bracioline alla contadina (ricetta n. 309): Altrimenti detti involtini alla contadina, sono un secondo piatto ricco di sapore.
- Arrosto morto (ricetta n. 526): Un arrosto di carne cotto in casseruola sui fornelli invece di passarlo in forno.
- Sformato di finocchi (ricetta n. 392): Una gustosa preparazione a base di finocchi, ideale come contorno o antipasto.
- Cavolfiori alla romagnola (ricetta n. 388): Un modo tradizionale di preparare i cavolfiori, tipico della regione Romagna.
- Torta alla sultana (ricetta n. 574): Più precisamente "Biscotto alla sultana", un dolce semplice e delizioso.
Casa Artusi: Un Luogo di Memoria e Tradizione
E a Forlimpopoli, sua città natale, è possibile visitare Casa Artusi, dove si custodisce una biblioteca ricca di volumi e carteggi preziosi che rappresenta la memoria del suo lavoro e della sua vita.
La Biblioteca Comunale Pellegrino Artusi di Forlimpopoli conserva, su supporti cartacei e/o digitali, le 15 edizioni curate direttamente dall’autore dal 1891 al 1911, anno della morte, oltre a numerose traduzioni del libro in altre lingue.
L'Attualità del Pensiero di Artusi
“Con le tendenze del secolo al materialismo e ai godimenti della vita verrà giorno, e non è lontano” - si legge nella prefazione al più autorevole volume sulla tradizione italiana a tavola - “che saranno maggiormente ricercati e letti gli scritti di questa specie, cioè quelli che recano diletto alla mente e danno pascolo al corpo, a preferenza delle opere, molto più utili all’umanità, dei grandi scienziati. Cieco chi non lo vede!”.
L’ammonimento dell’Artusi, un anticipatore di temi e di tempi, suona più che mai attuale, e la sua opera continua a ispirare i contemporanei, orientandoli ai fornelli.
Luisanna: «Artusi è stato il primo a parlare di cucina domestica, di quei saperi che un tempo appartenevano solo agli osti e ai cucinieri professionisti, mancando una scrittura culinaria vera e propria (ad eccezione di pochi ricettari malamente tradotti dal francese). Ha restituito dignità ai piatti di casa parlando con semplicità alle donne, e ascoltandole. E, non da ultimo, ha evidenziato l’importanza della qualità e stagionalità degli alimenti»
Angela: «La modernità dell’Artusi è nell’importanza assoluta riservata alle donne e alla semplicità come valore a cui tendere. E poi, nell’accento dato alla salubrità dei piatti, suggerendo di mangiare poco e bene, e rimarcando l’importanza dell’igiene nella lavorazione dei cibi. E’ un libro basato sull’osservazione, il suo: Artusi viaggiava, assaggiava e annotava ogni esperienza gustativa. Vi viene in mente niente di più contemporaneo?»
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