L'insalata russa è un piatto amato e diffuso, ideale come antipasto o contorno, soprattutto durante le festività natalizie. Esistono diverse varianti di questa ricetta, ma oggi vi presentiamo una versione speciale con l'aggiunta della barbabietola, che conferisce un sapore unico e un colore vivace.
Come già accennato nella ricetta dell’insalata russa vegan, la disputa sulla nomenclatura di questo piatto è sempre aperta e la cosa interessante è che l’insalata russa, in Russia la chiamano “francese”: perché?
Nel mio caso, il colore rosa la rende un antipasto ideale anche per San Valentino.
Origini e Curiosità
Le origini dell’insalata russa sono piuttosto incerte, esistono varie ipotesi:
- La prima ipotesi riconduce la nascita dell’insalata russa al Regno Savoia nell’Ottocento. Si narra che il cuoco di corte, in occasione della visita dello zar in Italia alla fine del secolo, abbia voluto ricreare un piatto a base di verdure comuni in Russia, come patate e carote. La ricetta prevedeva un composto di ortaggi tagliati a quadretti, uniti da una cremosa panna che doveva ricordare la neve. In onore di tale ospite il piatto sarebbe stato battezzato con il nome “insalata russa”.
- La seconda teoria, più accreditata, riconduce la creazione del piatto alla seconda metà dell’Ottocento, per mano di Lucien Olivier, cuoco di origine francese, nelle cucine del ristorante Hermitage di Mosca. Detta anche insalata Olivier, divenne in breve tempo piatto simbolo del locale. La ricetta prevedeva pernici, patate lesse, uova sode, cetrioli sottaceto, tartufi neri, gamberi di fiume, cubetti di gelatina e sottaceti.
Durante queste feste di Natale ho preparato la mia insalata russa vegana per la cena della vigilia e mia nonna Fani ha potuto dire che è ancora più buona della sua e soprattutto, non sa di uova! Quindi che dire!
L’insalata russa è un piatto formato da verdure tagliate, lessate e condite con maionese e viene servito come antipasto (o contorno) tradizionalmente durante le festività natalizie.
L’insalata russa è un antipasto natalizio tipico anche della tradizione culinaria napoletana che (insieme all’insalata di rinforzo) non può mai mancare a Natale (o Capodanno).
INSALATA RUSSA CON BARBABIETOLA ALTERNATIVA(la mia versione)
Insalata Shuba: una Variazione Elegante
L’insalata shuba è sorta di insalata russa, elegante, saporita e colorata. Ecco come si prepara con la ricetta originale.
L’insalata shuba è un piatto dall’aspetto raffinato, ma incredibilmente facile da preparare. È una ricetta di origine russa preparata per le occasioni più importanti e nota anche come aringa in pelliccia, proprio per via di tutti gli strati di verdure che vanno a coprire il pesce.
Gli ingredienti sono pochi e alcuni in comune con la più classica insalata russa: di questa troviamo le patate e le carote lesse e la maionese. Niente paura però: se non trovate l’aringa affumicata, comunque reperibile in gran parte dei supermercati, potete usare dello sgombro o del tonno sott’olio ottenendo comunque un ottimo piatto.
Noi abbiamo cercato di proporvi, dopo vari studi, la ricetta più originale possibile ma trattandosi di un piatto diffuso in una zona ampissima, è facile capire il motivo di tante varianti. A cambiare possono essere l’ordine degli ingredienti, visto che il meccanismo degli strati resta invariato, l’aggiunta o meno di dadini di mela che caratterizza alcune varianti o il quantitativo di maionese impiegata. È possibile prepararla utilizzando dei coppapasta di metallo (ideali quelli da 5 cm) direttamente nei piatti da portata così che una volta servita si mostri in tutta la sua bellezza. In alternativa optate per una pirofila, meglio se in vetro, e porzionate una volta servita.
Questa ricetta tipica russa è solo una delle tante che è stata in grado di conquistare anche i nostri palati. Prendete per esempio i blinis, delle crepes ottime da servire in chiave dolce o salata, o la mitica torta latte d’uccello, bella, buona è anch’essa russa! Insomma, ora avete tutte le dritte necessarie per un vero e proprio menù a tema quindi cominciamo con l’antipasto.
L'insalata shuba è una ricetta tipica della cucina russa, consumata tutto l'anno, ma particolarmente popolare durante le occasioni di festa e quelle più speciali.
La preparazione non è affatto complicata: una volta lessati gli ortaggi in acqua bollente e leggermente salata, basterà grattugiarli in ciotole separate, tritare finemente la cipolla e le uova sode, quindi assemblare l'insalata sistemando sul fondo l'aringa affumicata sminuzzata, infine alternare gli altri ingredienti, compattandoli accuratamente con il dorso di un cucchiaio. Una volta composta la pietanza, sarà sufficiente tenerla in frigo fino al momento del servizio: in questo modo, sarà ancora più saporita.
Noi abbiamo utilizzato un coppapasta da 5 cm di diametro in modo da ottenere una stratificazione elegante e scenografica ma, se preferisci, puoi disporre i vari elementi in un vassoio o una pirofila da posizionare al centro della tavola, a disposizione dei tuoi commensali.
Come tutte le preparazioni tradizionali, anche questa presenta delle piccole varianti: in alcuni casi, per esempio, è possibile trovarla arricchita da una mela a dadini, oppure con il pesce sotto sale invece che affumicato. A piacere, puoi sostituire la classica maionese con una allo yogurt greco, per una versione più leggera e una piacevole nota acidula; al posto del prezzemolo fresco, puoi guarnire la torretta di insalata con un po' di erba cipollina tritata o qualche foglia di mentuccia.
Scopri come preparare l'insalata shuba seguendo passo passo procedimento e consigli.
Ingredienti e Preparazione
La base è la barbabietola rossa (o rapa rossa), poi c’è la patata lessa, i piselli e la frutta secca: mandorle, pinoli e semi di zucca. Poi potete aggiungere noci, carote crude o sbollentate, e cavolo cappuccio.
Lavate patate e carote e sbucciate solo queste ultime. Mettete sul fuoco due pentole d’acqua in modo da lessarle separatamente. A seconda della dimensione servono circa 25-40 minuti per le patate (vi consigliamo di utilizzarne di piccole così da pare prima) e 15 minuti per le carote ma anche in questo caso tenete conto delle loro dimensioni. Alla fine, alla prova stuzzicadenti, patate e carote devono essere morbide pur mantenendo una certa consistenza.
Con una grattugia a fori larghi grattugiate patate, carote e barbabietole rosse, tenendo separate le tre verdure. Nel frattempo preparate le uova sode. Sbucciate la cipolla e tritatela finemente.
Cuoci le uova in acqua e scolale quando saranno trascorsi 8 minuti dal bollore. Sistemale su un tagliere e sminuzzale finemente con un coltello.
Posiziona un coppapasta circolare al diametro di circa 5 cm su un piattino e distribuisci l'aringa affumicata, compattandola con il dorso del cucchiaio. Continua con le uova sode sbriciolate. Infine, completa la torretta con le barbabietole grattugiate.
Consigli e Segreti
Segreti per un’insalata russa perfetta: le verdure devono avere possibilmente tutte la stessa dimensione, e devono essere tagliate in piccoli pezzetti.
Usate gli ingredienti a temperatura ambiente, non di frigorifero.
Cominciate con l’aringa e proseguite con le carote, le patate, l’uovo e la cipolla. Formate, quindi, un leggero strato di maionese (anche fatta in casa), continuate con le barbabietole, quindi con un altro strato di maionese a chiudere. Alcune varianti prevedono un primo strato di cipolle a cui ne segue uno di pesce, maionese, patate, carote, maionese, barbabietola e maionese. Le uova possono essere sia messe all’interno che come decorazione dopo l’ultimo strato di maionese.
Per una versione più leggera potete optare per della maionese allo yogurt mentre se desiderate renderla vegetariana, omettete lo strato di pesce o sostituitelo con dei ceci schiacciati o del “tonno” vegetale, oggi facile da trovare in commercio.
Conservazione
Come si conserva l’insalata russa ? Si puo congelare ? L’insalata russa si conserva in frigorifero, possibilmente in un contenitore ermetico (oppure coperta da pellicola trasparente) per 3 giorni al massimo.
L'insalata shuba si conserva in frigorifero, ben chiusa in un contenitore ermetico, per 1-2 giorni al massimo.
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