Quante volte ci siamo sentiti dire "Su con la vita!"? Sicuramente nei momenti più sbagliati, quando volevamo solo essere lasciati in pace. Tuttavia in questa piccola frase c'è il riassunto di come dovremmo affrontare le difficoltà, di petto e senza perderci d'animo!
Quando ci svegliamo con la luna storta o se abbiamo subito un'offesa, all'improvviso tutto ci sembra più piatto e monotono. Ecco che allora serve trovare un po' di allegria in parole confortanti e leggere, che ci facciano sentire meno sole. Per questo abbiamo deciso di raccogliere per te tante citazioni famose e le battute più simpatiche mai scritte, di autori celebri, cantanti e poeti, ma anche aforismi significativi tratti dal web.
Ma cosa significa esattamente l'espressione "la vita è un biscotto"? Approfondiamo il significato di questa espressione, esplorando le sue origini e le diverse interpretazioni.
L'Origine dell'Espressione "Fare il Biscotto"
Una delle parole più 'temute' nel mondo del calcio è: biscotto. Strano a dirsi per chi non è addentro alle vicende sportive. Perché è capitato più di una volta nella storia del calcio che due squadre, generalmente, nella fase a gironi di una manifestazione si siano accordati ed abbiano concordato il risultato di una partita.
E il biscotto lo sì fa con un fine ben preciso, perché entrambe le compagini hanno entrambe un guadagno. Quello più famoso per noi italiani è stato quello di Euro 2004 quando Danimarca e Svezia, rivali da sempre, acchitarono un 2-2 ed eliminarono l'Italia da quegli Europei.
Molte espressioni della vita comune provengono dal mondo dell'ippica, che per tanti anni è stato lo sport per eccellenza. Si pensi all'espressione ‘la Grande Mela' con cui viene definita la città di New York che proviene proprio da quel mondo. E anche la definizione di ‘biscotto' nel mondo del calcio.
L'espressione deriva dunque dal mondo dall'ippica, e in particolare dal mondo delle scommesse, quelle illegali. Il ‘biscotto' era una specie di dolce o in alcuni casi una galletta che veniva modificata con delle sostanze illegali e che veniva data a un determinato cavallo.
L'obiettivo era chiaro il cavallo mangiando quel biscotto peggiorava le sue prestazioni. In alcuni casi erano gli stessi proprietari che decidevano di dare il biscotto al cavallo con l'intento di fargli perdere una corsa.
In questo modo venivano alterati i risultati delle competizioni e i cavalli favoriti cedevano il passo a quelli che non si pensava potessero vincere. E va da sé che chi creava il ‘biscotto' andava, poi, a guadagnare cifre importanti.
Quindi, "fare il biscotto" è diventato sinonimo di combine, di "truccare a proprio vantaggio" l'esito di una gara. Questa espressione viene solitamente utilizzata in campo sportivo e con essa si indica una situazione nella quale due squadre (nel calcio) o due singole persone (nel caso di altri sport), si mettono d’accordo per trarne vantaggio reciproco a svantaggio di altre società o persone.
Se il riferimento culinario di questo curioso modo di dire appare piuttosto chiaro, certamente meno immediato è il senso preciso che esso assume: perché si dice fare il biscotto?
A questo proposito è opportuno precisare fin da subito che esistono due scuole di pensiero sull’origine di questo detto che abbraccia il mondo della cucina e quello dello sport.
Esempi di Biscotti nel Calcio
I casi più famosi di biscotti nel calcio:
- Subito salta alla mente la partita tra Danimarca e Svezia di Euro 2004. Nell'ultima giornata della fase a gironi l'Italia doveva battere la Bulgaria e sperare che il derby scandinavo non finisse in parità. Gli azzurri vinsero 2-1, ma danesi e svedesi pareggiarono 2-2. L'Italia del Trap venne eliminata.
- Vent'anni prima nelle Qualificazioni agli Europei del 1984 la Spagna per qualificarsi a scapito dell'Olanda aveva bisogno di vincere con dieci gol di scarto con Malta, e si impose per 12 a 1. Si parlò di ‘biscotto'.
- Non si possono non citare le partite del Mundial '82 Germania Ovest-Austria 1-0 (fu eliminata così l'Algeria) e quella del Mondiale del 1978 Argentina-Perù tra i casi di ‘biscotti' più noti nella storia del calcio internazionale. Il Brasile mancò l'accesso alla finale dopo il 6-0 dell'Argentina contro il Perù.
Tabella dei Biscotti Famosi nel Calcio
Evento | Partita | Esito | Conseguenze |
---|---|---|---|
Euro 2004 | Danimarca - Svezia | 2-2 | Eliminazione dell'Italia |
Qualificazioni Euro 1984 | Spagna - Malta | 12-1 | Qualificazione della Spagna a scapito dell'Olanda |
Mundial 1982 | Germania Ovest - Austria | 1-0 | Eliminazione dell'Algeria |
Mondiale 1978 | Argentina - Perù | 6-0 | Il Brasile mancò l'accesso alla finale |
"La Vita è un Biscotto ma se Piove si Scioglie": Riflessioni da "Una Settimana da Dio"
AVEZZANO - Buongiorno carissimi lettori e benvenuti in questo nostro nuovo cioccolatino storico: oggi, per addolcirvi questo primo giorno del mese di dicembre, ci piacerebbe raccontarvi una storia alquanto dolce ove i protagonisti sono i biscotti. Ma prima di immergerci in cotanta dolcezza storica, ci piacerebbe iniziare questo racconto con una frase tratta da un film molto divertente, “Una Settimana da Dio”. Il protagonista Bruce Nolan magnificamente interpretato da Jim Carrey ad un tratto del film pronuncia questa frase: “La vita è un biscotto ma se piove si scioglie”.
La storia dei biscotti iniziò nell’antico Egitto quando i progenitori dei biscotti, che tutt’ora consumiamo, venivano degustati da ricchi e poveri: anzi, erano molto amati sia da i bambini e sia dai faraoni che non disprezzavano tale dolcezza. Viceversa, nell’antica Grecia, il biscotto ricoprì un ruolo sacro: essi venivano offerti, insieme ai dolci, alle divinità dell’Olimpo come cibo sacrale. Secondo la mitologia ellenica, gli dei erano assai ghiotti di dolci, proprio come i mortali.
Ma è con l’avvento e l’affermarsi di Roma che il biscotto ebbe una grande notorietà! Nell’Urbe, come nelle altre città della Repubblica prima e dell’Impero dopo, esistevano i Pistores Dolciarii una sorta di pasticceri dell’antichità che preparavano, soprattutto per le classi più ricche, i biscotti. Anche il nome “biscotti” deriva dal latino, “Bis-cotti” ovvero “cotti due volte”. Ovviamente, grazie ai prodotti che provenivano anche dai diversi angoli dell’impero i Pistores Dolciarii osavano sperimentare leccornie sempre più buone.
Gli storici antichi, inoltre, ci forniscono anche qualche nozione in più sull’ulteriore utilizzo dei biscotti: essi erano in dotazione presso le legioni romani, un po’ come erano le gallette di riso nell’esercito italiano nei tempi passati. Sappiamo che, durante la Battaglia di Azio (combattuta il 2 settembre del 31 a.C tra Marco Antonio e Ottaviano, vinta da quest’ultimo) i cuochi delle legioni di Antonio idearono i “Buccellatum” una sorta di gallette che avevano lo scopo sia di resistere al tempo e sia, nello stesso tempo, di nutrire i legionari.
Una settimana da Dio o “Bruce Almighty”, è una celebre commedia del 2003 diretta da Tom Shadyac. Tra gli interpreti principali troviamo alcuni grandi nomi del panorama cinematografico come Jim Carrey, Morgan Freeman e Jennifer Aniston.
La trama del capolavoro di Shadyac, è basata sul rapporto che si crea tra Bruce Nolan, un uomo frustrato e scontento, e Dio. L’uomo profondamente provato dall’apparente tono “mediocre” della sua vita, si ritroverà a dover vestire i panni del “Padre Eterno”, sperimentando così il “potere universale”.
Il legame tra i due, si consolida nel preciso momento in cui Bruce incolpa Dio di tutti i suoi fallimenti. Non serve soffermarsi a pensare, per rendersi conto che questa scena non è poi così surreale, infatti, spesso si tende a incolpare una qualsiasi entità regolatrice del mondo, di tutte le ingiustizie e le difficoltà a cui andiamo incontro quotidianamente.
Una delle caratteristiche principali della pellicola, risiede nella serie di gag con riferimenti biblici, rielaborati in chiave comica, combinazione inusuale che si è rivelata una tattica assolutamente vincente, come per esempio nel caso del protagonista alle prese con la zuppa al pomodoro e il traffico in strada, assolutamente niente da invidiare a Mosè (LINK).
Sebbene la pellicola sia stata concepita per divertire il pubblico, cela un numero non indifferente di messaggi che inevitabilmente portano lo spettatore a riflettere sul modo con cui si approccia alla vita.
Troppo spesso, infatti, diamo per scontato tutto ciò che ci circonda, svalorizzandolo e rendendolo superficiale conseguenzialmente. Questo delirio di onnipotenza, diventa progressivamente deleterio, sia per noi stessi, sia per chi abbiamo attorno, di fatto, non fa altro che alimentare in noi un forte senso di frustrazione e di insoddisfazione perenne, mentre negli altri un grande senso di inadeguatezza.
Un punto interessante che viene affrontato, riguarda il concetto di “preghiera”. Il protagonista, infatti, viene assillato da voci che si sovrappongono e avanzano insistenti richieste, alcune anche molto ridicole. Si scoprirà successivamente che quelle avvertite da Bruce non sono altro che una parte delle “preghiere” che i cittadini di Buffalo rivolgono a Dio ogni giorno.
Quella che per il protagonista sembra inizialmente essere un’esistenza priva di stimoli, si rivelerà l’unica strada percorribile per raggiungere quel senso di soddisfazione e spensieratezza tanto agognato, perché in realtà siamo noi che decidiamo che valore dare alla nostra vita, e non abbiamo bisogno di aspettare un miracolo per essere felici: “Vuoi vedere un miracolo, figliolo?
Ad ogni modo, riesce ad ottenere la diretta, ma fa la più grande figuraccia di sempre perché, appena scopre che Baxter è diventato anchorman, e lui no dà di matto davanti a tutti e viene licenziato. Arrabbiato e deluso se la prende anche con la dolce Grace litigandoci furiosamente.
Bruce inizialmente è sconcertato e spaventato, soprattutto dopo aver provato ad ingannarlo senza successo, ma Dio non sembra essere in collera con lui. Dopo avergli fatto notare come Bruce si sia lamentato eccessivamente di lui decide di prendersi una vacanza e dargli i suoi poteri.
Bruce è dunque nuovamente incredulo, ma poi vede che effettivamente ha ragione. Ma come dicevano in Spider Man (leggi qui l'articolo) “da un grande potere derivano grandi responsabilità” e quindi il neo - Dio deve vedersela con le preghiere di tutta la sua cittadina, il mondo intero sarebbe stato troppo, e le conseguenze delle sue azioni.
Questa, in poche parole, è la trama di “Una settimana da Dio” (2003) di Tom Shadyac con il quale Carrey aveva già lavorato in “Ace Ventura - L'acchiappanimali” e “Bugiardo bugiardo”.
Detto questo diamo un'occhiata alla colonna sonora! A queste seguono “A Little Less Conversation” di Elvis Presley rivisitata da Junkie XL, “I'm with You” di Avril Lavigne, “The Rockafeller Skank” di Fatboy Slim, “Never, Never Gonna Give You Up” di Barry White e l'inno sportivo per eccellenza.
Detto questo credo che possa bastare, ma vi lascerò con un passo del Vangelo secondo Bruce Nolan.
La principale caratteristica dell’attore canadese è la sua duttilità. Ha fatto tanto sorridere con le sue interpretazioni in Ace Ventura o The Mask. Perché a volte può anche essere divertente cercare teorie assurde pur di giustificare un risultato che in pochi si sarebbero aspettati.
La Juventus ha perso la partita perché con la testa altrove, perché dopo il gol del pareggio è stata staccata la spina. La Roma ha meritato di vincere perché più affamata, perché concentrata fino all’ultimo minuto, perché spinta dall’obiettivo di rimanere aggrappata al secondo posto.
Ma lo stesso Jim Carrey ha anche fatto emozionare tutti recitando in The eternal sunshine of the spotless mind oppure in The Truman Show. Perché certe volte bisogna scindere quello che è sarcasmo da accuse precise e mirate ma del tutto infondate che non fanno altro che infangare un movimento che per crescere ha bisogno di tutt’altro.
Perché infondo la vita è un biscotto, ma se piove si scioglie.
Una Settimana da Dio - Bruce Nolan sbrocca alla cascate
Aforismi Divertenti sulla Vita
Ecco alcuni aforismi divertenti sulla vita che possono strapparti un sorriso:
- Non prendere la vita troppo sul serio. (Charles M. Schulz)
- La vita è come una bicicletta con dieci velocità. (Charles M. Schulz)
- Non vi è alcuna ragione per cui un uomo debba mostrare la sua vita al mondo. (Charles M. Schulz)
- Non ho mai commesso un errore nella mia vita. (Charles M. Schulz)
- La vita è come un rotolo di carta igienica. (Charles M. Schulz)
- Quando pensi che a nessuno importi se sei vivo, prova a non pagare per due mesi la rata della macchina.
- La scatola della pizza è quadrata, la pizza è rotonda e le fette sono triangolari.
La vita è un libro che ci viene dato in prestito. Ma tu, guarda me, prendo tutta la vita com’è. Beati voi che avete capito tutto della vita… Ma, per favore, non venite a spiegarmela. Come sono strane le persone…quando si tratta di te, guardano anche le virgole. La vita è una salita fatta di scale? Ma certo è così! Non si può avere tutto dalla vita.