Sullo scaffale del supermercato, marmellate, confetture e composte possono sembrare simili, ma in realtà presentano differenze significative. È importante conoscerle per fare una scelta informata e adatta alle proprie esigenze.
Quando si parla di marmellate, confetture e composte, spesso si tende a utilizzare questi termini come se fossero sinonimi, ma ognuna di queste preparazioni ha caratteristiche specifiche, regolate da precise normative che ne definiscono ingredienti, percentuali minime di frutta e modalità di produzione.
Cosa sono le Conserve di Frutta?
Il termine conserve si riferisce a quella categoria di alimenti sottoposti a processi produttivi che hanno l’obiettivo di prolungarne la conservabilità, preservando quanto più possibile le caratteristiche nutrizionali e organolettiche originarie.
Novità dalla Direttiva Europea
Questa classificazione è destinata, però, a subire modifiche nei prossimi mesi. Infatti, il 24 maggio del 2024 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la Direttiva (UE) 2024/1438, che modifica le precedenti direttive riguardanti alcuni prodotti alimentari quali: miele, succhi di frutta, confetture, gelatine e marmellate, alcune tipologie di latte conservato. A causa della tipologia di alimenti interessati, questa normativa è stata denominata “Direttiva sulla colazione’’. Obiettivo principale di questa norma è quello di stimolare la riformulazione di alimenti ad alto contenuto in zuccheri, consentendo l’adozione da parte dei cittadini di regimi alimentari più sani e sostenibili.
Le modifiche previste dalla direttiva nel caso delle conserve di frutta riguardano principalmente l’aumento del contenuto in frutta: il contenuto minimo di frutta sarà infatti aumentato da 350 a 450 g per kg nelle confetture e da 450 a 500 g per kg nelle confetture extra. Si contribuirà così a ridurre la quantità di zucchero nelle confetture, favorendo un'alimentazione più sana e sostenendo il mercato della frutta. Inoltre, la norma consente agli Stati membri di autorizzare sul loro territorio l’utilizzo del termine “marmellata” per identificare anche la “confettura”, dato che i consumatori in molti Paesi dell’Unione utilizzano indifferentemente i termini “marmellata” e “confettura” per riferirsi alle confetture di frutta diversa dagli agrumi.
Informazioni Fondamentali in Etichetta
Le conserve di frutta, siano esse marmellate, confetture o gelatine, riportano in etichetta una serie di informazioni fondamentali che permettono al consumatore di valutarne la qualità:
- Percentuale di frutta utilizzata: deve essere obbligatoriamente riportata in etichetta e non può mai essere inferiore alla quantità minima prevista dalla legge per ogni tipologia di frutto. Può essere impiegata sotto forma di polpa, purea, succo o estratto acquoso, a seconda della preparazione che si vuole ottenere; nel caso degli agrumi, può essere utilizzata anche la scorza.
- Edulcoranti: forniscono dolcezza ma non hanno apporto calorico. Nella preparazione delle composte di frutta vengono utilizzati spesso i succhi di frutta concentrati: sostituiscono gli zuccheri e sono, dunque, aggiunti al solo scopo di dolcificare il prodotto.
- Conservanti e altri additivi: sono ammessi nella preparazione delle conserve di frutta purché autorizzati e utilizzati secondo le quantità e le condizioni previste dal Regolamento (UE) 1333/2008. I conservanti hanno la funzione di rallentare lo sviluppo di muffe e microrganismi in modo da prolungare la shelf-life, cioè la vita a scaffale del prodotto. Il loro impiego è ammesso nelle marmellate e nelle confetture a ridotto contenuto calorico e senza zuccheri aggiunti. Oltre ai conservanti, nelle conserve di frutta si impiegano anche addensanti, con lo scopo di migliorare la consistenza e la stabilità del prodotto. Devono essere utilizzati nella quantità strettamente necessaria a ottenere l’effetto desiderato e devono rientrare nelle categorie approvate.
Come Scegliere Marmellate e Confetture di Qualità
Scegliere tra le numerose varietà, marche e gusti di conserve di frutta presenti al supermercato può risultare complesso. Ma su cosa bisogna focalizzarsi per individuare prodotti di qualità? Il passo fondamentale è leggere con attenzione le etichette, dove sono riportate tutte le informazioni sugli ingredienti e sui valori nutrizionali.
- Senza zuccheri aggiunti: Questa dicitura indica che durante la produzione non sono stati aggiunti zuccheri come zucchero bianco, sciroppo di glucosio, miele o dolcificanti artificiali. Gli zuccheri naturali della frutta possono essere presenti in quantità elevate.
- Realizzato esclusivamente con ingredienti derivanti dalla frutta: Questa indicazione sottolinea che il prodotto è realizzato esclusivamente con ingredienti derivanti dalla frutta.
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Le marmellate e le confetture possono tranquillamente inserirsi all’interno di una dieta equilibrata e di uno stile di vita sano. È però importante ricordare che, a causa dei processi di lavorazione e dei trattamenti termici, questi prodotti perdono gran parte delle vitamine e degli antiossidanti presenti nella frutta fresca.
Uno degli aspetti principali da considerare riguarda la presenza di zuccheri, che sono inevitabili nelle conserve di frutta. Lo zucchero, infatti, oltre a donare dolcezza, funge da conservante naturale limitando la proliferazione di microrganismi. Tuttavia, un apporto eccessivo di zuccheri può influire negativamente sulla dieta aumentando troppo l’apporto calorico. Per questo motivo è fondamentale scegliere i prodotti con un occhio attento all’etichetta: le marmellate e le confetture che contengono una quantità maggiore di frutta hanno generalmente un contenuto di zuccheri più ridotto.
Le Migliori Marmellate al Supermercato: Una Classifica
Spalmata sul pane o sulle fette biscottate, nelle brioches o nelle crostate, la marmellata è amatissima dagli italiani. Ma quali sono le migliori tra gli scaffali dei supermercati? Ecco l’elenco completo. La marmellata è un alimento protagonista assoluto delle nostre colazioni e presente in tutte le nostre dispense in gusti e marche differenti. Molti sono coloro che la preparano in autonomia, molti altri, soprattutto coloro che non hanno tempo la acquistano al supermercato al fine di gustare colazioni uniche oppure cucinare dolci deliziosi. Molto spesso tra gli scaffali se ne trovano di molteplici ed è disorientante scegliere qual è la migliore. Ma basta prestare attenzione ad una serie di accorgimenti leggendo semplicemente l’etichetta. Dall’etichettatura si evidenzia se il prodotto ha zuccheri naturali o aggiunti. Per poterle classificare come buone queste non dovrebbero superare i 45 g sui 100 di marmellata nelle confezioni standard. Sul mercato ne esistono tipologie che superano tale soglia, si arriva fino ai 50. In molti casi il basso contenuto di zuccheri è dovuto all’utilizzo di dolcificanti. Altro parametro per scegliere la marmellata ottimale è controllare la quantità di frutta presente nel prodotto. Il contenuto di frutta è molto importante perché arricchisce la marmellata di sapore e nutrienti. Se è oltre i 60 g significa che è un ottimo prodotto mentre al di sotto è da considerarsi non di buona qualità e spesso bilanciato con zucchero aggiunto. Tra gli scaffali del supermercato esiste un universo di marmellate per tipologie e per marche differenti.
Vediamo allora secondo alcune ricerche quali sono le migliori presenti tra gli scaffali del supermercato. La migliore marmellata tra gli scaffali del supermercato? Esiste ed ecco qual è La marmellata è uno degli alimenti più amati per le colazioni dalle famiglie italiane. Va detto che il termine marmellata è utilizzato in maniera generica per indicare tutti i prodotti a base di frutta spalmabili. Secondo l’unione Europea però il termine marmellata dovrebbe indicare in maniera esclusiva un prodotto a base di agrumi mentre tutti gli altri prodotti dovrebbero essere chiamati confetture. Altra precisazione va fatta tra la normale confettura con minimo 35% di frutta e la confettura extra con minimo il 45% di frutta. Queste si differenziano anche dalle composte, una differente tipologia di marmellata con quantitativi di zucchero molto bassi perche ricavati direttamente della frutta. Tra gli scaffali dei supermercati ne esistono tantissime a seconda dei gusti e dei brand. A guidare i consumatori finali nella scelta della migliore marmellata c’ha pensato la dietista Paola Stavolone. Secondo molti nutrizionisti la cosa migliore è scegliere la marmellata più naturale possibile cosi da godere dei benefici della frutta presente.
Al primo posto in classifica troviamo “La buona frutta d’Italia”, al gusto ribes nero, con 85 g di frutta e 45 g di zucchero. A seguire si posiziona “Zuegg“ alla ciliegia e “Terre d’Italia”, alla pesca. Seguono a ruota “Santa Rosa” ai frutti di bosco ed “Esselunga bio”, extra fragole e “Rigoni di Asiago” ai frutti di bosco.
Consigli Aggiuntivi per la Scelta
Differenti per tipologia ma anche per marca, numerose sono le marmellate presenti tra gli scaffali dei supermercati. Ma oltre a stare attenti alle etichette e allo zucchero presente, sarebbe opportuno scegliere marmellate biologiche senza pesticidi scegliere confetture con la dicitura “extra”. Naturalmente se è possibile sarebbe opportuno acquistare da produttori locali che utilizzano prodotti di stagione e quindi con maggiori contenuti di vitamine e minerali.
Un'Alternativa alla Marmellata
Non vi piace la marmellata? Allora vi consigliamo una valida alternativa. Si tratta della frutta frullata che contiene al suo interno il 100% di frutta senza aggiunte di zuccheri e dolcificanti. Il composto è molto più liscio e il contenuto calorico è abbastanza contenuto, circa 50 kcal per 100 g. Molto comoda da consumare anche in viaggio e in ufficio per le sue ridotte dimensioni.
Sanzioni per Pubblicità Ingannevole
Zuegg e Hero dovranno pagare rispettivamente 100mila e 200mila euro di multa per aver pubblicizzato le loro marmellate come prodotti alimentari “senza zucchero”. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato, con la sentenza dell’11 luglio 2012, ha accolto la segnalazione effettuata dalla rivista Altroconsumo e ha condannato le aziende per l’utilizzo di pratiche commerciali scorrette. Alla Zuegg sono state contestate le diciture “Senza zuccheri aggiunti” e “Senza zucchero” riferite ai preparati a base di frutta in vendita dal mese di agosto del 2011. Secondo l’Autorità garante con l’uso di queste indicazioni la Zuegg «intende suggerire il consumo dei prodotti a tutti quei consumatori che hanno una specifica preferenza per prodotti a ridotto contenuto di zuccheri, creando l’impressione che si tratti di prodotti che per la loro particolare composizione siano privi di zucchero o di zuccheri aggiunti, quindi… più leggeri, meno calorici…». La realtà è un po’ diversa, le marmellate sotto accusa contengono succo concentrato d’uva, un ingrediente che grazie all’elevata percentuale di zuccheri svolge la funzione di dolcificante. Anche i claim della confetture Hero a ridotto contenuto calorico sono stati sanzionati. Inoltre il termine “Diet” (analogamente a “dietetico”), risulta in contrasto con il divieto espresso dalla legge europea di utilizzare questa denominazione per un prodotto di uso comune.
Marmellata di Arance: Un Caso Particolare
La marmellata di arance è spesso protagonista delle nostre colazioni. «L’ideale è consumarla con il pane integrale che, essendo ricco di fibre, ne bilancia la ricchezza di zuccheri semplici», consiglia il medico dietologo Diana Scatozza. «Dal punto di vista nutrizionale il suo punto debole è la dolcezza: per la nostra salute è bene che non sia eccessiva. Ecco perché, nello stilare la mia classifica, ho messo ai primi posti i prodotti più “amari”».
La Dose di Agrumi Fa la Differenza
«Anch’io ho preferito le marmellate con meno zucchero (o succo di mela o succo di uva) e con più frutta», afferma il tecnologo alimentare Giorgio Donegani. «La dose di agrumi variava da un minimo di 20 g a un massimo di 140 g per ottenere 100 g di prodotto e ho sempre cercato di premiare quelli che ne impiegavano le quantità maggiori (meglio ancora se di provenienza bio). Ho invece penalizzato le marmellate ottenute con aggiunta di acqua (perché le arance buone sono già sufficientemente “liquide”). Per quanto riguarda invece la presenza di pectina, va precisato che non incide minimamente sul valore nutritivo e sulla sicurezza del prodotto: si tratta di una fibra naturale che viene utilizzata per regolare la consistenza. A questo proposito ci tengo a chiarire che la marmellata deve essere abbastanza densa, ma non troppo gelatinosa né viscida (caratteristiche negative). Si deve insomma distinguere da una composta, che è caratterizzata da una cremosità dovuta alla presenza di una parte maggiore di frutta.
Esempi di Marmellate di Arance
- Frutta Bio Più: 3,99 € il vasetto da 230 g (17,35 €/kg). Il punto di forza è il basso contenuto calorico e l'alta quantità di arance (140 g per 100 g di prodotto).
- Fattoria Sicilsole. Marmellata di arance amare di Sicilia Bio: 3,49 € il vasetto da 370 g (9,43 €/kg). Ingredienti bio con 45 g di frutta per 100 g di prodotto.
- Libera Terra. Marmellata di Arance rosse di Sicilia Igp Bio: 3,89 € il vasetto da 270 g (14,40 €/kg). Fatta con arance Igp e 55 g di frutta per 100 g di prodotto.
- Terre d’Italia. Marmellata di arance di Sicilia: 2,99 € il vasetto da 340 g (8,80 €/kg). Alta dose di agrumi (80 g per 100 g di prodotto) ma non bio.
Conclusioni: Come Scegliere la Confettura Migliore
La scelta migliore? Marmellate e confetture sono ingredienti usatissimi nelle nostre cucine. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di alimenti ricchissimi di zuccheri e additivi chimici tutt’altro che sani. Ora che abbiamo capito la differenza fra confettura e marmellata, come scegliere il prodotto più salutare? La scelta migliore? La tua marmellata ha fatto la muffa?
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