Quanti Grammi di Pasta Deve Mangiare un Bambino di 1 Anno? Guida Completa all'Alimentazione

L’alimentazione del bambino a 1 anno entra in una fase nuova che segna il superamento dello svezzamento e l’inizio di una dieta ricca e varia. Con l’inizio dell’alimentazione complementare il bambino fa esperienza degli alimenti ed è bene avviare la progressiva introduzione di alimenti solidi nella dieta del bambino.

Il Ruolo del Primo Piatto nello Svezzamento

Quando si parla di primo piatto si fa riferimento al consumo di una porzione di cereali. Solitamente ad inizio svezzamento il primo piatto proposto è a base di creme di cereali o semolini, successivamente con il passare delle settimane si introducono progressivamente le micro-pastine, il riso o formati di pasta più grandi. In questo periodo, il bambino inizia a consumare dei veri primi piatti come pastine o risottini.

Per poter assecondare i fabbisogni di crescita, durante lo svezzamento e nelle epoche successive, è raccomandato proporre a tutti i pasti principali una porzione di cereali. Nella fascia di età 6-12 mesi la porzione di riferimento per le creme di cereali o pastine è pari a 20-25 g circa a pasto. La quantità aumenta fino a 25-30 g a pasto nella fascia di età 12-24 mesi.

È importante sottolineare che una dieta ricca e varia deve promuovere il consumo di diverse fonti di cereali, per tale ragione è importante alternare pastine, riso, orzo, farro e altri, sia durante lo svezzamento che nei primi anni di vita.

Tipologie di Primi Piatti

I primi piatti possono essere proposti in due diverse varianti a seconda della tipologia di pasto consumato dalla famiglia:

  • Il pasto a portate, che prevede il consumo di un primo piatto, ad esempio, a base di crema di cereali, semolino, pastasciuttina o risotto, e in seguito un secondo piatto con contorno. Quando si sceglie di proporre più portate è importante offrire un primo piatto leggero, a base di pasta, riso, couscous, semolino o altri cereali che siano conditi con sughi leggeri, ad esempio a base di pomodoro, oppure conditi con verdure. In alternativa è possibile offrire un primo piatto in brodo, come ad esempio semolino, minestrina o minestrone di verdure con pasta.
  • Il piatto unico è un modo semplice per cucinare il primo piatto e il secondo piatto insieme, e prevede generalmente un primo piatto di pasta o cereali condito con una fonte proteica, verdure e olio. Il consumo del piatto unico NON prevede di essere seguito da un secondo piatto. Questa opzione di pasto è solitamente più pratica e veloce da preparare. In questo caso la crema di cereali, il semolino, la pasta, il riso, ecc. hanno un condimento più nutriente che include, ad esempio, una porzione di pesce, carne, uova, legumi oppure formaggio.

Esempi di piatti unici:

  • insalata di farro con pomodorini, cetrioli e merluzzo
  • pasta al ragù
  • pasta con pomodorini e mozzarella
  • farro con pollo e peperoni
  • risotto con piselli e zucchine
  • orzo con ceci e carote

Sfatiamo i Miti!

Pensare che un primo piatto non possa essere proposto sia a pranzo che a cena è una falsa credenza! Soprattutto per i bambini e gli adolescenti, si raccomanda di seguire il modello bilanciato “Il Piatto del mangiare sano” rilasciato dalla Harvard Medical School. Il Piatto Sano raffigura la composizione ideale che dovrebbe avere ogni pasto principale della giornata, e in questo modello circa ¼ del piatto è costituito dalla “porzione di cereali”.

Questo significa che è possibile proporre tanto a pranzo quanto a cena una porzione adeguata di pasta, riso, farro, orzo e simili, e se non si vuole offrire un primo piatto questa porzione può essere garantita dal consumo di pane o patate. L’importante è non esagerare, né con la quantità di primo piatto, né con condimenti grassi e che appesantiscono, così come scegliere alternative più leggere e nelle giuste porzioni per età.

Primi Piatti in Età Prescolare

Una dieta ricca e varia che promuova il consumo di diverse fonti di cereali, attraverso creme, pastine e cereali in chicco, è da preferire fin dai primi mesi dello svezzamento e durante i primi anni di vita. Dopo i 2 anni di età è consigliata l’introduzione nell’alimentazione di fonti di cereali integrali, come ad esempio pasta integrale, riso integrale o cereali in chicco già naturalmente integrali (farro, orzo, grano saraceno, riso nero…) e di limitare il consumo dei cereali raffinati, come riso bianco o pane bianco.

Il consumo di alimenti integrali contribuisce ad aumentare l’apporto di fibra giornaliera, un importante componente della dieta che risulta indispensabile per il mantenimento di un buono stato di salute.

A partire dall’asilo nido e durante la scuola dell’infanzia, il pasto del pranzo viene consumato alla mensa scolastica durante i giorni. Solitamente lo schema base per il pranzo prevede un primo piatto, un secondo con relativo contorno di verdura, pane e frutta o dessert. È facile, dunque, che in questa occasione venga proposto un pranzo a portate con un primo piatto. Le porzioni proposte alla mensa sono sufficienti a garantire la copertura dei bisogni nutrizionali nella maggior parte della popolazione pediatrica.

Fin da piccoli, è utile incoraggiare i bambini a consumare il pasto della mensa scolastica, in primo luogo in quanto pasto appropriato per età e nutrizionalmente bilanciato, in secondo luogo per la valenza educativa di tale pasto. È bene evitare di denigrare la mensa scolastica ed evitare eccessive critiche alla cucina fuori casa, poiché potrebbe influenzare il gradimento stesso del bambino per il pasto della mensa e dare adito a comportamenti di selettività di scelta alimentare.

Cosa Può Mangiare un Bimbo di 12 Mesi?

«Compiuto l’anno, la dieta del bambino è ormai libera. Cosa si intende con questo termine? Vuol dire che tutti gli alimenti e i nutrienti sono stati inseriti nella sua alimentazione. Lo schema rigido basato sulla rotazione fissa degli alimenti nei 14 pasti principali della settimana, seguito nel secondo semestre di vita, viene gradualmente abbandonato. La dieta può essere pertanto più libera, similmente a quanto accade per noi adulti. L’importante è garantire che tutti gli alimenti vengano inseriti e offerti al bambino.

«Le porzioni di cereali sono la principale fonte calorica. Latte e derivati apportano il calcio, per la costruzione del tessuto osseo. Frutta e verdura sono portatori di fibre vegetali, vitamine e sali minerali.

«Con questo tipo di schema i genitori possono comporre dei menu che presentino, nell’arco della settimana, l’alternanza dei cibi, così come succede per gli adulti. L’uovo intero può essere dato anche due volte a settimana; i legumi 3 o 4 volte.

«Le quantità rimangono libere e di solito il bambino sa benissimo autoregolarsi».

La quantità consigliata per le proteine è di 30 g di carne e 50 g di pesce (pesati a crudo). «Sono indicate le carni magre, preferibilmente non bovine. Orientarsi su pollo, tacchino, coniglio. Preferire il pesce pescato rispetto a quello allevato, alternare le tipologie. Evitare i molluschi per via della consistenza gommosa, finché il bambino non avrà un ottimo livello di masticazione.

Cosa fare se il bambino è senza denti? «Proporre ogni tipo di alimento spappolato, schiacciato, mai tagliato in pezzi. In ogni caso non importa se il bambino ha o meno i denti: tutto il cibo deve essere ben cotto, molle e schiacciato. Nessun cibo è bandito purché la modalità di presentazione sia adeguata.

«L’unico alimento che non è opportuno presentare da solo è la carne, perché molto fibrosa e per diventare morbida richiede la salivazione e la masticazione con i molari. La carne va presentata sotto forma di sughi, ragù o polpette.

Finché è soddisfatto e accetta il piatto unico con alimenti mescolati fra loro, seguiamo questa modalità.

«La giornata alimentare parte al risveglio con la colazione. A metà mattina il bambino può mangiare frutta fresca (questo spuntino di metà mattina può anche essere saltato). Il pranzo dovrebbe avvenire entro le 13 in modo da permettere il riposo pomeridiano e di non ritardare troppo l’addormentamento serale.

«La cena - a seconda delle abitudini familiari - può essere collocata fra le 18.30 e le 20, in modo che poi il bambino si addormenti, eventualmente bevendo una moderata quantità di latte prima della nanna.

«I genitori devono fare attenzione a come si insegna a mangiare ai propri figli, a quali abitudini si danno. Il problema dell’alimentazione inadeguata nei bambini è un’emergenza a livello mondiale.

«Mangiare ha a che fare con le abitudini quotidiane: per questo stabilire la consuetudine a mangiare seguendo buone norme previene molte delle future patologie dell’età adulta. I dati del nostro Paese riferiscono che il 20-30% della popolazione è in sovrappeso. La percentuale varia da regione a regione.

Sovrappeso e obesità si manifestano mediamente intorno ai 7-8 anni, ma le basi si mettono molto prima. Sono strettamente collegate al modo in cui il bambino ha imparato a mangiare.

Anche a livello intellettivo l’energia fornita da questo prezioso alimento è di primaria importanza. Il cervello, infatti, carbura grazie agli zuccheri; dunque, la concentrazione, il pensare, il ragionare e la serenità dipendono molto dall’energia che forniamo sottoforma di carboidrati. Per quanto riguarda la quantità, orientativamente si parte dai 30-40-50 grammi nei bambini piccoli.

Lasciare manipolare il cibo ai bambini non solo glielo rende familiare e allettante, ma fa acquisire loro consapevolezza dell’atto del mangiare. Durante l’auto-svezzamento, tutti i formati di pasta vanno bene dal punto di vista nutrizionale. Spaghetti e fusilli interi sono facili da afferrare, si spezzettano bene anche con una masticazione senza tutti i dentini, si cuociono uniformemente e si possono gestire in autonomia. Particolare attenzione va posta invece ai formati di pasta con il buco come, ad esempio, penne, rigatoni o chiocciole. Infatti, questi formati non sono facilmente afferrabili da più piccoli.

Come forse avrai notato, i bambini tra i 12 e i 24 mesi non stanno fermi un attimo e non sembrano mai a corto di energia! Eppure, anche la loro inesauribile vitalità ha bisogno di carburante, ma hanno lo stomaco ancora piccolo, quindi devono consumare pasti e spuntini nutrienti ed adatti alle loro esigenze.

Per assumere tutte le sostanze nutritive necessarie in questa fase di crescita e sviluppo, devono mangiare poco ma spesso e bene: porzioni ridotte rispetto all’adulto, ma capaci di dare al piccolo il massimo nutrimento, ti consentono di proporre un menù quotidiano che comprende tre pasti equilibrati e due o tre spuntini "intelligenti".

A 12 mesi, il tuo bambino ha bisogno di mangiare ogni giorno cibi appartenenti a tutti i gruppi di alimenti.

I seguenti suggerimenti possono aiutarti a insegnare al tuo bambino le regole di base per nutrirsi correttamente e adottare così abitudini alimentari sane che lo accompagneranno per tutta la vita:

  1. Scegli gli alimenti giusti.
  2. Combinali con fantasia.
  3. Metti l'arcobaleno nel piatto.
  4. Lascia che sia lui a decidere quanto mangiare.
  5. Scegli bene gli spuntini.
  6. Modera le bevande diverse dall’acqua.
  7. Dai la preferenza ai grassi "buoni".
  8. Evita quel pizzico di sale in più.

RICETTE PER BAMBINI Pollo Riso e Zucchine ricette per bambini E PER ADULTI ricetta bilanciata

Tabella delle Porzioni Consigliate per Bambini di 1 Anno

Ecco una tabella riassuntiva con le porzioni giornaliere raccomandate per i diversi gruppi di alimenti:

Gruppo di Alimenti Apporto Giornaliero Porzioni di Esempio
Latte 500 ml 125-250 ml
Cereali e derivati 50-60 g di pasta o riso (divisi tra pranzo e cena), più 10-20 g di prodotti da forno (biscottini, fette biscottate, pane)
  • 35 g di pastasciutta
  • 25 g di pastina in brodo
  • 25 g di semolino o di crema multicereali
  • 2 biscottini
  • 1 fetta biscottata
Verdure 150-200 g
  • 50-100 g di verdure passate, nella minestrina
  • 100-150 g di verdure in purea o in piccoli pezzi morbidi, come contorno
Frutta 170 ml 60 ml di frutta grattugiata, schiacciata o leggermente cotta, tagliata e sbucciata
Carne/Pesce 40 g 40 g di carne o pesce facili da masticare, a pranzo o a cena
Alternative Proteiche
  • 25-30 g di formaggio
  • 1 uovo
  • OPPURE 30-35 g di legumi secchi

* Il tuo bambino può avere bisogno di quantità maggiori o minori di quelle indicate; cerca sempre di cogliere e asseconda i suoi segnali di fame e sazietà.

Durante la transizione dal latte a una dieta "solida" e più varia, può aumentare il rischio di carenze nutrizionali. Ecco perché è così importante proporre al tuo bambino diverse varietà di frutta, verdura, cereali (integrali), carni magre e latticini. Senza dimenticare i grassi vegetali, come ad esempio l’olio di oliva, da preferire ai grassi animali (burro, strutto, etc).

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