La trippa fritta è un piatto molto goloso, la ricetta perfetta per avvicinare al quinto quarto anche i più scettici. Anche quelli che non si sono lasciati contagiare dalla moda della trippa, non potranno resistere davanti a un piatto di trippa fritta croccante e fumante.
Preparare la trippa fritta è davvero molto semplice, ma come si prepara la trippa fritta da grandi chef? È quello che abbiamo chiesto allo chef Tano Simonato che, dopo averci mostrato che con la pellicina del latte si possono fare degli involtini di carne, ha voluto mostrarci come si cucina una trippa fritta da ristorante stellato. Niente di complicato, solo qualche accorgimento per un piatto perfetto.
Prima di metterci a preparare la trippa fritta facciamo un breve ripasso e vediamo cos’è la trippa. Abbiamo già accennato al fatto che la trippa fa parte del quinto quarto e quindi delle interiora. Molti pensano che la trippa sia ricavata dall’intestino ma è un errore. La trippa viene da diverse parti dello stomaco dei bovini che è diviso in quattro cavità.
L'unica cosa a cui dovete badare è la temperatura dell'olio che deve essere giusta in modo che la trippa non si scurisca troppo.
In pratica, ci sono il rumine, detto panzone, spesso e grasso. Il delicato reticolo, che tutti chiamano cuffia. L’omaso, detto anche centopelli, foiolo.
Ingredienti e Preparazione
Ecco uno snack insolito: la trippa fritta. Io ho utilizzato la cuffia ma, se lo trovate, va ancora meglio il centopelle. Questo piatto va benissimo anche come Finger food o per un aperitivo con una bella flute di spumante. Io l’ho accompagnata con uno Spumante brut metodo classico Castello del Trebbio. È un vino particolarmente adatto perché le bollicine contrastano bene la grassezza della trippa e il tenore alcolico bilancia la leggera untuosità.
La trippa non ha parti di scarto, quindi non necessita di essere pulita una volta che l’avete acquistata. Durante la cottura però tende a ridursi, quindi per una trippa tradizionale tenete conto che vi occorreranno circa 200g a persona. Non acquistate la trippa troppo bianca, il colore della trippa deve essere scuro o comunque grigio.
Ecco la ricetta della trippa fritta; non l'avevo mai provata e devo dire che è favolosa! Si tratta di un antipasto molto semplice da realizzare e molto economico e, quindi, da fare appena possibile! Se non l'avete mai provata prima d'ora vi assicuro che la trippa fritta è una vera delizia e ora vi spiego perché: intanto la frittura conferisce alla trippa una croccantezza esterna che contrasta piacevolmente la morbidezza interna della carne.
Questa tecnica di cottura aggiunge un sapore ricco e profondo alla trippa, creando una combinazione di sapori che molti trovano irresistibile. Inoltre, la trippa ha la capacità di assorbire i sapori degli ingredienti con cui viene condita, arricchendo ulteriormente il suo sapore complessivo.
Come Tagliare la Trippa
La prima cosa da fare per preparare la trippa fritta è tagliarla. Questo va un po’ a vostro gusto, se seguiamo le indicazioni dello chef Tano Simonato la trippa va tagliata a fettine sottili, ma c’è chi preferisce lasciarla un po’ più spessa. Quando la cucinate ovviamente i tempi di cottura devono adattarsi allo spessore della trippa.
La Panatura e la Frittura Perfetta
Lo chef in questa video ricetta ci mostra come impana la trippa da friggere per darle un sapore inconfondibile. La trippa qui viene condita con del miele di acacia e poi infarinata in un mix di farina 00 e farina di grano duro. Il mix di farine serve per dare più consistenza alla panatura e ottenere un fritto più croccante. Se vi piace potete usare anche una farina di mais.
La trippa viene poi fritta a regola d’arte in olio ben caldo ma non prima di aver eliminato l’eccesso di farina. Potete aiutarvi con un colino a maglie fini in questo caso.
Frittura: Scalda l’olio in una padella capiente - o meglio ancora in friggitrice - a circa 160°C. Quando l’olio è ben caldo, friggi la trippa in piccole quantità, fino a quando non sarà dorata e croccante. Questa preparazione semplice permette di trasformare la trippa in un piatto croccante e saporito.
Accompagnamento: Mousse di Verza
Per accompagnare la trippa fritta lo chef ha scelto una mousse di verza. La verza è perfetta per accompagnare il fritto grazie al suo sapore deciso che si sposa molto bene anche con la panatura di miele di acacia. Scegliete la verza giusta, che dovrà aver subito almeno una gelata per essere perfetta. Fate cuocere la verza in abbondante acqua bollente con un po’ di sale e scolatela quando sarà pronta, dopo circa 6 minuti.
Mettete la verza nel bicchiere di un frullatore a immersione e frullatela aggiungendo sale e zucchero. Non aggiungete acqua. Versate la verza frullata in una canovaccio e strizzatela per eliminare l’eccesso di acqua. Quando il piatto sarà pronto date una forma alla mousse di verza con un coppapasta e per dare una consistenza perfetta aggiungete anche la verza cruda condita con olio extra vergine d’oliva, sale e pepe.
Trippa Fritta: La Ricetta Passo Passo
Ricetta facile facile e velocissima. Il risultato finale sono dei bastoncini croccanti fuori e morbidi dentro.
Istruzioni:
- Tritate la verza e mettetela a cuocere in una casseruola con acqua bollente.
- Intanto mettete del miele in una ciotolina e conditeci la trippa tagliata.
- In una seconda ciotola versate le farine e infarinate la trippa, eliminando l'eccesso di farina.
- Togliete la verza dalla casseruola e mettetela nel bicchiere di un frullatore a immersione.
- Frullate la verza e aggiungete sale e zucchero.
- Mettete la verza frullata in un canovaccio e strizzatela per eliminare l'eccesso d'acqua.
- Mettete la verza frullata e scolata in una ciotolina.
- Friggete la trippa in olio extra vergine d'oliva ben caldo.
- Scolatela su carta assorbente, salatela.
- Impiattate la mousse di verza e la trippa fritta.
- Poi in una ciotolina mettete un po' di verza cruda e conditela con olio, sale e pepe.
La ricetta della trippa fritta che vi propongo oggi, per me è stata una piacevole e golosa scoperta. Da buona romana, adoro il quinto quarto, pajata, coda, fegato, trippa sono le mie preferite. Di solito mi piace cucinare la trippa alla romana, con menta e pecorino, oppure la trippa in umido, come si usa qui in Umbria, stavolta però ispirata da un programma televisivo, ho voluto provare a friggerla.
Ho lasciato insaporire la trippa tagliata a striscioline nell’uovo aromatizzato con erbe aromatiche e limone, che ho poi passato nel pangrattato e fritto. Risultato, un finger food golosissimo, che sarebbe perfetto anche come street food, mangiato direttamente con le mani dal cartoccio.
Trippa fritta può essere consumata da sola come antipasto o come ingrediente in molti piatti diversi, come sandwich, panini, insalate o come accompagnamento per altri piatti principali.
Le frattaglie, compresa la trippa, spesso hanno un costo inferiore rispetto ad altre parti della carne. Questo la rende una scelta economica per chi desidera gustare una prelibatezza senza spendere troppo, il che farà bene al palato e al portafogli! Volete sapere come fare la trippa fritta? Vi lascio qui la lista degli ingredienti, ma sono certo che molti di essi li avrete già in casa. Io, per dare una maggiore aromaticità al piatto, ho aggiunto anche i chiodi di garofano, ma voi potete anche ometterli.
La trippa fritta di Zia Teresa
Ricetta Veloce: Trippa Fritta con Uovo e Pangrattato
Trippa fritta
- Portata: Antipasto - secondo piatto
- Porzioni: 4 persone
- Preparazione: 20 minuti
- Riposo: 30 minuti
- Cottura: 15 minuti
- Autore: Miria Onesta
Ingredienti:
- 200 g di trippa di bovino (io ho usato il reticolo o cuffia, comprata già cotta)
- 1 cucchiaio di aceto di vino bianco
- 1 uovo
- un rametto di prezzemolo
- 2 foglie di erba cipollina
- 2 foglie di erba aglina
- 1 cucchiaio di succo di limone
- sale
- pepe
- pangrattato
- olio per friggere
Preparazione:
- Versate in un tegame circa un litro di acqua fredda e l’aceto, portate ad ebollizione.
- Nel frattempo tagliate la trippa a striscioline larghe circa 1/2 cm e lunghe 8-10.
- Aggiungete poco sale all’acqua in ebollizione e tuffate la trippa, fate scottare per circa 5 minuti.
- Scolate la trippa e fate raffreddare.
- Rompete l’uovo in un piatto, unite le erbe aromatiche tritate, un pizzico di sale e pepe e il succo del limone, battete leggermente.
- Mettete le striscioline di trippa nel piatto con l’uovo, lasciate insaporire per circa 30 minuti.
- Portate a temperatura abbondante olio per friggere.
- Scolate le striscioline di trippa dall’uovo in eccesso e passatele nel pangrattato.
- Tuffate la trippa nell’olio bollente e fate cuocere finché la panatura non sarà croccante e dorata.
- Scolate la trippa e fate asciugare l’olio in eccesso su carta da cucina.
- Servite subito con limone a piacere.
Trippa Fritta: Un Viaggio nella Tradizione Romana e Fiorentina
«Oggi tutti vogliono il filetto o la fettina», esordisce con fare rassegnato Annibale Mastroddi, guru dei macellai romani con bottega storica in via di Ripetta. «Ecco perché quando un cliente mi ordina della buona trippa, viro subito sul buon umore. Un tempo il giorno della trippa, ma anche di tutto il “quinto quarto”, come chiamiamo noi romani le interiora, era il sabato. Giorno che poi coincideva con quello della macellazione. Oggi si è perso il nesso col calendario. L’importante è fare bene attenzione ai nomi, perché lo stomaco dei bovini è fatto a scomparti e quindi bisogna sapere di cosa stiamo parlando.
Non esagera Annibale Mastroddi, quando parla del culto dei fiorentini per il lampredotto. Basti guardare la coda che si forma ogni giorno al Mercato Centrale di via dell’Ariento, dove già il panino, bene imbevuto nel sugo del brodo, è una autentica delizia.
La trippa al mercato si trova anche a Roma: ci pensa, a Testaccio, Sergio Esposito. Il suo slogan è «non facciamo semplici panini… creiamo emozioni». Nel gettonatissimo Mordi e Vai le specialità povere della cucina romana diventano un goloso atto di devozione alla migliore tradizione dello street food.
Il “quinto quarto” riporta d’altronde in vita immagini del vecchio Mattatoio di Testaccio, popolato da figure ormai scomparse, bene descritte in un frammento del poeta romanesco Luigi Zanazzo. Ed è in questo storico quartiere che non si può mancare una sosta da Checchino, verace osteria fondata nel 1887, autentico tempio delle tradizioni più rigorose del Mattatoio.
«Per fare la vera trippa alla romana ci vuole pazienza», spiegano i fratelli Mariani, ultima generazione dei titolari. «Non basta selezionare al meglio la carne, bisogna anche che la trippa riposi una notte nel suo brodo. Per non parlare del vero sugo di pomodoro di accompagnamento, dove agli odori della base, vanno aggiunte ossa, carne grassa e magra e una cotica sbollentata.
A Milano, patria della “busecca”, piatto festivo profumato con bacche di ginepro, salvia, chiodi di garofano, non devono mancare i fagioli di Spagna per accompagnamento.
Variante: Trippa Fritta Croccante con Salsa di Pomodoro e Pecorino
Tagliate la trippa a strisce di 6-8 cm per 1,5 cm, facendo attenzione a tagliare il centopelli perpendicolarmente al senso delle pelli. Mettete a bagno le strisce di trippa quindi prelevatene una alla volta senza asciugarle troppo e passatele nella semola. Scaldate una casseruola ampia con l’olio e scaldatelo a 160°C. Friggete la trippa finché non sia dorata e croccante, per 2-3 minuti. Servite sulla salsa di pomodoro e guarnite con pecorino romano e foglie di menta fresca.
Salsa di Pomodoro:
Scaldate 1 cucchiaio di olio in una casseruola di medie dimensioni a fuoco medio. Rompete i pomodori pelati con le mani e aggiungeteli alla casseruola. Salate a piacere, coprite la casseruola e fate sobbollire finché la salsa non si addensa, per circa 15-20 minuti.
Trippa Fritta: Un Piatto Versatile
Preparare un goloso finger food con la trippa fritta. La trippa è un ingrediente molto utilizzato nella cucina tradizionale italiana, soprattutto per la sua discendenza povera che l’ha resa comune a un’ampia fascia di popolazione dal nord al sud della Penisola. La preparazione più comune è senz’altro quella in umido e qui da noi a Firenze - insieme al re della nostra cucina, il lampredotto - viene preparata alla fiorentina.
La trippa fritta rappresenta un modo originale e gustoso di mangiare questo classico ingrediente della cucina italiana. Se oltre alla trippa, vuoi direttamente gustare un panino al lampredotto o altre specialità tradizionali della cucina fiorentina, ti aspettiamo nelle nostre botteghe.
La trippa è buona, ma la trippa fritta lo è ancora di più! Che bontà amici miei! A me personalmente il quinto quarto piace davvero tanto e cerco sempre nuovi modi per farlo buono.