La Fiera di San Lorenzo: Storia, Tradizioni e Sapori

La Fiera di San Lorenzo è un evento secolare che affonda le sue radici nel cuore del folklore locale. Un tempo, un'antica fiera attirava ogni estate la gente dai paesi della Valle Tinella, offrendo un'occasione unica per incontrarsi, scambiare merci e celebrare la comunità.

Panorama di Castagnole Lanze

Le Origini della Fiera

Nata agli inizi dell’Ottocento, come da documento del 1839 dell’archivio comunale, la Fiera fu, almeno fino al primo dopoguerra e in particolare al 1939, un importante e sensibile richiamo.

Per raccogliere notizie sulla fiera, Milano utilizza l’importante collaborazione di uno dei suoi molteplici informatori ai quali solitamente chiede notizie sulle tradizioni locali, inviandoloro anche questionari da completare. Nell’archiviare e classificare il manoscritto della sua informatrice, Milano aggiunge il breve appunto: Fiera di San Lorenzo a Castagnole Lanze. Descrizione della sig.ra Rivella quasi a voler evidenziare la parte più caratteristica del folclore locale.

Una particolarità interessante sarebbe quella di scoprire l’origine di questa fiera grandiosa che i vecchi fanno risalire a tempi antichissimi.

Il Folklore e le Tradizioni

La festa in sé non avrebbe nulla di originale, se non attirasse particolarmente i visitatori per la fiera rinomatissima che l’accompagna e il luogo in cui si svolge. Il luogo è uno dei più appartati, dei più selvaggi, dei più misteriosi del paese.

Gianuzzi ricorda anche i canti più o meno stonati e sguaiati, giochi di carte e della morra. Gianuzzi racconta anche un curioso episodio: «Nel 1897 fu occasione di uno spettacolo unico, almeno secondo i tre veri manigoldi che convinsero la gente ad entrare nel tendone allestito per assistere alla sorpresa del mucìno, il ‘colpo’ finale dello spettacolo che altro non era che un gioco di parole: il ‘mucìno’ era, difatti, un gelso (dialetto mù) saldamente radicato nella vallata di S. Lorenzo, il quale presentava la caratteristica di una singolare curvatura (cìn)».

La descrizione della fiera continua. «Sui carri trascinati dai buoi, come del resto si usa fare ancor oggi, si collocano donne, bambini, frutta, polli, fieno, provviste d’ogni genere: sono specie di bazar ambulanti che producono un grande tramestìo e se non si fosse in pieno secolo XX parrebbe quasi di assistere all’emigrazione di una tribù nomade. e valli coronati da moltissimi crocchi di persone che all’ombra degli alberi consumano la loro refezione […]. tempi (40 o 50 anni fa) siccome non esistevano ancora le strade comode e spaziose d’oggidì e tanto meno le ferrovie, da quel paese si recavano immancabilmente alla fiera di S. Lorenzo». Si corre, poi, con una pazza bramosia alla danza: due balli a palchetto magnifici, uno di Costigliole e l’altro di Castagnole (anche il campanilismo nel divertimento!) […] musica coi fiocchi, non importa se qualche nota è stonata, son poi tutte sfumature! Là dentro i giovanotti sono madidi di sudore, molti anche in maniche di camicia, spesso tentano di fare dello spirito; le ragazze si sentono soffocare in quella calca, nonostante gli abbondanti décolletés e lavorano di ventaglio a più non posso.

La gita sul carro, lo spuntino sull’erba è più che mai attraente e delizioso. E le mamme ammoniscono i loro piccoli con gravità: “Bada, se non stai buono, non andrai a S. Lorenzo”.

Declino e Tentativi di Ripresa

La relazione di Ugolina Rivella scritta probabilmente negli Anni Trenta contiene già accenni ai minori richiami delle fiera. «L’ultima grande guerra ha portato notevoli mutamenti nella vita del paese e dopo di essa anche la fiera di S. Lorenzo ha subito un calo». “Quest’anno - diceva il col. Auberti proprietario della tenuta di S. Lorenzo - relativamente agli anni scorsi, la fiera è stata una specie di disastro”.

Ci sono stati vari tentativi di ripresa a metà degli Anni Settanta del Novecento. Il resoconto di Remo Gianuzzi nel 1977 è eloquente: «L’anno scorso ci siamo tornati in mattinata. Ecco tutto: un banco di angurie affettate, il banco del torrone, il camioncino del venditore delle scale da cortile, un camion con sopra dei piccoli trattori.

Altro tentativo riproposto poi, ancora negli Anni Novanta non più come fiera, ma come festa per San Lorenzo, con pranzo e cena, ballo a palchetto e cantanti melodici. mentre si sviluppava il successo del festival “Contro” legato alla fiera delle nocciole di San Bartolomeo -. Quello di San Lorenzo era un richiamo antico e suggestivo, legato anche alla tradizione delle stelle cadenti. Un appuntamento che si è mantenuto, con alterne fortune, fino al 2016.

La notte di San Lorenzo: ma sono veramente stelle che cadono?

La Notte di San Lorenzo e le Stelle Cadenti

C'è una notte, ogni estate, che sembra fatta apposta per rallentare, alzare gli occhi al cielo e lasciarsi stupire: la notte di San Lorenzo, il 10 agosto. Un momento tanto semplice quanto magico, che porta con sé una tradizione capace di incantare grandi e piccini.

La notte di San Lorenzo è speciale perché unisce la scienza e la poesia, il mistero e la speranza. In realtà, il fenomeno che osserviamo è lo sciame meteorico delle Perseidi, ma da secoli questa pioggia di stelle ha assunto un significato simbolico: quello di un momento unico in cui tutto sembra possibile.

La notte delle stelle cadenti

Per molte famiglie, San Lorenzo rappresenta una piccola tradizione da vivere ogni anno: si cena all’aperto, si stende una coperta in giardino o sul terrazzo, si spegne la luce e si aspetta, tra risate e sguardi complici. I bambini contano le stelle, i genitori si ritrovano nel silenzio del cielo e la notte si colora di magia. È un rituale che parla di lentezza, di presenza e di intimità. In un mondo che corre veloce, questa notte è un piccolo dono: ci invita a rallentare, sognare e guardarci negli occhi.

Spuntini e Ristoranti a San Lorenzo (Roma)

San Lorenzo è uno dei quartieri più pittoreschi di Roma, con una storia che ne fa quasi un’essenza a parte. Tra i suoi vicoletti tipici è possibile trovare una moltitudine di ristoranti di ogni tipo, dai ristoranti orientali ai ristoranti siciliani a Roma, dalle classiche pizzerie alle più rustiche trattorie ecc. che propongono un’infinità di cucine diverse!

Lista dei Ristoranti a San Lorenzo (Roma)

  • Armando: Un locale per buongustai che privilegia piatti tipici romani.
  • Il Sanlorenzo: Ottimo ristorante con piatti di pesce raffinati.
  • Efeso il Barrocciaio: Ristorante tipico toscano con gustosi secondi piatti di carne.
  • Da Franco ar Vicoletto: Ristorante con menù a base di pesce fresco e specialità romane.
  • Aisha: Ottimo locale etnico con cucina araba.
  • Su Nuraghe: Ristorante tipico sardo con primi piatti come i maccheroni alla busa e il maialino sardo.
  • Porca vacca: Ristorante-griglieria con tagli di carne di ogni tipo e cucina romana.
  • Pinsa e Buoi dei...: Tradizione della cucina romana con prodotti tipici del territorio.
  • Ciacco e Bacco: Locale ideale per una pausa pranzo veloce e gustosa o un aperitivo abbondante.
  • ‘O famo strano: Fastfood mediterraneo con panini farciti con ingredienti freschi e di qualità.
  • Bistrot San Lorenzo: Oasi di pace con aperitivi ricchi e piatti sfiziosi.
  • I porchettoni: Trattoria ideale per gustare i classici piatti delle fraschette romane.
  • Mangiarte: Ristorante e galleria d’arte con piatti rivisitati a base di materie prime selezionatissime.

Piatti Tipici Romani

  • Primi piatti:
    • Cacio e Pepe
    • Carbonara
    • Amatriciana
    • Gricia
  • Secondi piatti:
    • Abbacchio alla scottadito
    • Coda alla vaccinara
    • Trippa alla romana
  • Contorni e antipasti:
    • Carciofi alla giudia
    • Carciofi alla romana
    • Supplì
  • Dolci:
    • Maritozzo con la panna
    • Tiramisù

Vini Tipici Romani

Roma è circondata da vigneti che producono eccellenti vini bianchi e rossi. Tra i più famosi ci sono il Frascati e il Cesanese del Piglio, perfetti per accompagnare i piatti della tradizione romana.

San Lorenzo Nuovo: Un Borgo da Scoprire

San Lorenzo Nuovo è un affascinante borgo situato sul versante settentrionale dei Monti Volsini, a soli cinque chilometri dalle rive del lago di Bolsena. Questo paese gode di una posizione geografica particolare che lo colloca al confine di tre regioni: Umbria, Toscana e Lazio, rendendolo un punto di incontro culturale e naturale di grande rilevanza.

San Lorenzo Nuovo

Il centro storico di San Lorenzo Nuovo si distingue per il suo stampo neoclassico, risalente al XVIII secolo. La città presenta una struttura urbanistica particolare, composta da una serie di case che seguono la forma ottagonale di Piazza Europa, il fulcro cittadino. Questa piazza centrale è il cuore pulsante del borgo, attorno alla quale si sviluppano le principali vie e edifici.

Ristoranti a San Lorenzo Nuovo

  • La Francigena: Cucina interregionale con piatti tipici di Lazio, Toscana e Umbria.
  • Il Pignatto: Cucina tipica del lago di Bolsena con piatti di carne, pesce e opzioni vegane.
  • Da Millo: Trattoria di cucina tipica di lago con specialità di pesce.
  • Lo Spuntino: Cucina tipica regionale con influenze toscane e umbre.

Alloggi a San Lorenzo Nuovo

  • Agriturismo Renaccio
  • L'ANGOLETTO
  • La francigena

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