Il mondo dei sapori è vasto e variegato, un'esplorazione continua tra tradizioni antiche e nuove tendenze. In questo articolo, intraprenderemo un viaggio culinario che ci porterà dall'Oriente all'America, passando per le tradizioni italiane, alla scoperta di ricette a base di maiale capaci di deliziare ogni palato. Dai soffici baozi ripieni di carne ai succulenti panini con pulled pork, passando per la fragrante porchetta trevigiana, preparati ad un'esplosione di gusto!
Baozi: I Panini al Vapore Ripieni di Sapore
La leggenda narra che siano nati in Cina migliaia di anni fa, ma la loro bontà è un dato di fatto tanto che i baozi sono ora diffusi e apprezzati in tutto il mondo! Questi graziosi panini al vapore vengono consumati come spuntino ad ogni ora del giorno, colazione compresa (proprio come i ravioli al vapore), e sono considerati uno degli street food asiatici più amati. L’impasto, soffice e delicato, è molto simile a quello dei mantou, mentre il ripieno può essere a base di carne, verdure, gamberi o addirittura dolce.
Lo chef Guglielmo Paolucci ci propone la variante con carne di maiale, cavolo cinese e cipollotti, sottolineando che una delle caratteristiche fondamentali dei baozi è la giusta proporzione fra la dose di ripieno e quella di pasta così che ogni morso risulti ben equilibrato. Scopriremo come chiuderli alla perfezione!
Quando il composto risulterà compatto, trasferitelo sul piano di lavoro leggermente infarinato e lavoratelo brevemente per dargli una forma tonda e liscia. Pelate e tritate lo zenzero, oppure in alternativa potete grattugiarlo. Trascorso il tempo di lievitazione, trasferite l’impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato e, dopo averlo lavorato brevemente, dividetelo in 3 porzioni con l’aiuto di un tarocco. Arrotondate ogni tocchetto di impasto sul piano di lavoro per formare una pallina, poi schiacciatela col palmo della mano.
Procedete in questo modo con tutti i dischi di pasta, poi dividete il ripieno in porzioni da 25 g l’una. Aggiungete una porzione di ripieno al centro di ogni disco e stendetela leggermente con un cucchiaino. Arrivati alla fine, pizzicate la sommità e ruotate il baozi con la mano per sigillarlo, poi ruotatelo sul piano di lavoro per arrotondarlo. Man a mano che formate i baozi, adagiateli su dei quadrati di carta forno che avrete precedentemente disposto in una teglia.
Trascorso questo tempo, siete pronti per la cottura: portate a ebollizione l’acqua in una vaporiera e adagiate i baozi insieme al loro quadrato di carta forno. Coprite con il coperchio e cuocete per circa 12-13 minuti. Una volta cotti, spegnete il fuoco e lasciateli riposare nella pentola per altri 2 minuti, poi trasferiteli nel tradizionale cestino di bambù.
I baozi possono essere conservati in frigorifero per massimo 2 giorni. La farina di frumento raffinata è specifica per questo tipo di preparazione e si può trovare nei negozi di alimentari etnici. L’olio di sesamo conferisce un profumo particolare al ripieno, ma in alternativa va bene anche l’olio di oliva. Il taglio ideale per la carne del ripieno è la pancia di maialino, che è molto meno grassa della pancia di maiale.
La Porchetta Trevigiana: Un Classico della Tradizione Italiana
La storia: La porchetta è un piatto originario del Lazio, la cui storia risale ai tempi dell'Impero Romano e le tecniche di preparazione sono addirittura menzionate in alcuni scritti di letterati e artisti del 400 a.c. Sembra che il prodotto fosse il piatto preferito dell'Imperatore Nerone, famoso per il palato raffinato, con cui organizzava dei sontuosi banchetti con gli amici.
In una ricetta del "De Re Coquinaria", al tempo di Tiberio, così si parla della preparazione di una porchetta di quei tempi: "pulisci il maiale, svuotalo della parte della gola, acconciane il collo prima che abbia da indurire, apri l'orecchio sotto la cute, metti della salvia tarantina [...] Ripeti con l'altro orecchio. Inserirci un ripieno in questo modo: trita del pepe, della maggiorana, poca radice di laser, bagna con salsa di apicio, aggiungi delle cervella cotte, delle uova crude, del brodo di maiale, uccelletti se ne puoi disporre, pinocchi. Tura con la pergamena e lega; poi mettilo al forno lento. Quando è cotto ungi bene e servilo".
La porchetta ai giorni nostri è un prodotto ormai diffuso su tutto il territorio nazionale, con piccole varianti locali legate all'uso di particolari spezie o erbe, apprezzato per il suo gusto e per la semplicità e molteplicità di impiego. Come specialità trevigiana la porchetta nasce nel 1919, tenuta a battesimo da Ermete Beltrame nella sua birreria sotto il Palazzo dei Trecento a Treviso.
Descrizione del prodotto: La porchetta è una specie di prosciutto ottenuto da un maiale di un anno. La si può trovare in osso o disossata a forma cilindrica. Presenta internamente una colorazione bianchiccia, con delle parti in cui è evidente la speziatura, mentre esternamente si presenta dorata. È molto fragrante, saporita e gustosa.
Non è un alimento grasso, poiché, nella fase di cottura, proprio i grassi vengono sciolti dal calore e raccolti in speciali vaschette. Va servita fredda e, nonostante sia priva di additivi e conservanti, rimane saporita e fragrante almeno per due settimane se mantenuta in luogo refrigerato.
Processo di produzione: Il maialino viene allevato a cruschello e succedanei del latte e, dopo circa un anno di vita e raggiunti circa i 50 kg di peso, viene macellato, sviscerato e disossato. Ogni operazione viene fatta con perizia e pulizia, mirando a non danneggiare la carne ma a preservarne la sua integrità. La carne viene quindi aromatizzata mediante sale, rosmarino, pepe, aglio e vino bianco, sapientemente dosati.
A questo punto, la porchetta viene ricucita, legata con spago in modo da mantenerne la compattezza e impalata, così da ottimizzare la resa della sua cottura a forno. Viene arrostita per circa 7 ore ad una temperatura di circa 200°C.
La porchetta Trevigiana è un classico non solo a Treviso, ma anche fuori dalle mura di questa bella città. Perfetto accompagnamento per l'aperitivo viene affettata rigorosamente a mano e le sue fette irregolari vengono servite su di un tagliere di legno, spesso accompagnate da peperoni o formaggi da piluccare con le mani, oppure utilizzate come farcitura per i famosi panini caldi al latte che è possibile gustare in tutte le osterie della zona.
Ottima fredda o appena scaldata la porchetta è molto gradita come farcitura per sfiziosi panini, può essere gustata da sola cosparsa di sale, oppure con l'aggiunta di qualche salsa o verdura.
Panino con la Porchetta Trevigiana: Una Ricetta Sfiziosa
Tagliare il panino a metà e spalmare entrambe le parti con la salsa tartara. Disporre le fette di porchetta sul pane, cospargere con il sale e una macinata di pepe; aggiungere l'insalatina, l'uovo e l'Asiago.
- 2 foglie di scarola riccian
- 1 melenzana
- 5 g di Parmigiano Reggiano 24 mesi DOP
- 20 g di Provolone del Monaco
- 1 foglia di basilico
- 1 manciata di pinoli
- olio evo
- sale
- pepe arlecchino
- glassa di aceto balsamico
Preparazione
- Preriscaldare il forno a 180°.
- Tagliare la melanzana in due parti per la lunghezza, e forare tutta la polpa con una forchetta.
- Foderare una teglia con carta da forno, adagiare sopra le due metà della melanzana e far cuocere in forno per 25 minuti.
- Una volta cotte le melanzane, ricavarne solo la polpa, e frullarla insieme al parmigiano, pochi pinoli, un filo di olio evo, e la foglia di basilico.
- Lavare e tagliuzzare la scarola riccia, condirla con un pizzico di sale e olio evo, la glassa di aceto balsamico e pochi granelli di pepe arlecchino.
- Scaldare una padella con un filo di olio e far cuocere l' hamburger fin quando non raggiunge una temperatura al cuore di 72°.
- Tagliare il provolone del monaco a fettine sottili, adagiarle sull' hamburger caldo, coprire con una campana e lasciar fondere per pochi minuti.
- In una padella antiaderente dorare le due metà del minibun per pochi minuti.
- Su un tagliere riporre la base del panino e comporlo in successione con un cucchiaio di pesto di melanzane, l' hamburger con il provolone fuso, e qualche ciuffo di scarola riccia.
- Chiudere il panino e tenere fermo il tutto con uno stuzzicone.
Pulled Pork: Il Maiale Sfilacciato che Conquista il Mondo
Arriva dal sud degli Stati Uniti ma ha riscosso un enorme successo in tutto il mondo, soprattutto fra gli amanti dello street food: stiamo parlando del pulled pork, il maiale sfilacciato protagonista di uno dei più famosi panini all’americana! Caratterizzato da una carne tenera e succulenta, il pulled pork viene tradizionalmente cotto al barbecue per diverse ore con una tecnica che permette di ottenere una nota piacevolmente affumicata.
Il suo gusto inconfondibile, invece, viene conferito sia dal mix di spezie e aromi con cui viene cosparso prima della cottura, il cosiddetto dry rub, sia dalla salsa barbecue che si aggiunge solitamente dopo la sfilacciatura. Mescolate bene tutte le spezie per ottenere un mix omogeneo; se necessario potete passarlo anche al setaccio. Poi cospargete la carne con il rub, avendo cura di coprirla interamente.
Impostate le aperture d’aria in modo da ottenere una temperatura della camera intorno ai 150° e procedete con l’affumicatura. Cuocete col coperchio per almeno un paio di ore o fino a quando il rub non avrà formato una crosticina, il cosiddetto bark. A questo punto trasferite la carne in una vaschetta di alluminio e avvolgete il tutto nella stagnola. Mettete la vaschetta sul barbecue e continuate la cottura per altre 6-8 ore, avendo cura che la temperatura della camera rimanga sui 130°-150°.
Mescolate bene e aggiungete la salsa ottenuta alla carne sfilacciata. Il taglio di carne perfetto per il pulled pork è il Boston butt, un taglio americano che comprende una porzione della spalla e della coppa del maiale. Se non avete a disposizione un barbecue potete realizzare il pulled pork anche nel forno di casa: preparate la spalla di maiale seguendo le stesse indicazioni della ricetta, puoi cuocete in forno ventilato a 150° per un paio di ore.
Otto Il Maialotto Che Fa il Botto! Il Gioco per Tutta la Famiglia
Cerchi un gioco semplice e divertente per far divertire bambini da 4 anni in su? Allora non puoi perderti... Otto Il Maialotto Che Fa il Botto!
Cos'è Otto il Maialotto Che Fa il Botto?
Otto Il Maialotto è un prodotto della Hasbro che è sicuramente da annoverare tra i giochi più divertenti per bambini. Lo scopo del gioco è far mangiare al povero maialino più hamburger possibile, senza però fargli esplodere la pancia!
Punti di Forza
- Un gioco di concezione molto semplice, essendo pensato per bambini piccoli si guadagna un ottimo risultato.
- Non lascia spazio a complicazioni essendo immediato.
- Crea una circostanza molto divertente accompagnata da una meccanica interessante per i piccoli giocatori.
Contenuto della Scatola
Prima di far ingrassare il porcello, vediamo cosa troviamo all’interno:
- Istruzioni
- 4 hamburger rossi
- 4 hamburger viola
- 4 hamburger gialli
- 4 hamburger verdi
- Un dado
- Otto! il maialino affamato
A Chi è Adatto?
Hasbro ha ben pensato questo prodotto per il target a cui lo propone, secondo il nostro parere adatto anche a chi gioca in solitaria. Le partite sono brevi ed intense, il che lo rendono fruibile da tutti i bambini che hanno semplicemente voglia di giocare, molto simpatico e che consigliamo.
Regole del Gioco: Come si Gioca a Otto il Maialotto?
Otto come tutti i maiali è molto goloso, non essendo in grado di dire no, lo si vede mangiare fino ad esplodere!
🐷OTTO IL MAIALOTTO CHE FA IL BOTTO!!! 🐖gioco da tavolo #ottoilmaialottochefailbotto #goloso
Preparazione
Come prima cosa, bisogna aprire lo sportellino sulla schiena del maialino per prendere tutti gli hamburger, per poi disporli sul tavolo in ordine casuale ma con il lato del numero coperto. Ogni volta che si inizia una nuova partita, bisogna sgonfiare il maialino girando la coda verso sinistra e bloccandogli le gambe, si possono spingere finché non si sente un click. Infine basta allacciargli la cintura ed il gioco è fatto, l’affamato Otto è pronto ad ingurgitare panini a volontà!
Svolgimento
Ecco l'unica regola di questo gioco da tavolo: tirare il dado, scegliere casualmente il panino, leggere il valore scritto e schiacciare il cappello da chef sulla testa del maialino. Lanciando il dado, viene indicato il colore dell’hamburger che dobbiamo dare al nostro maiale, se il dado mostra tutti i colori possiamo sceglierne uno. Sotto ogni panino c’è un numero che indica quante volte il nostro Otto deve masticare per deglutire quell’hamburger. Per far masticare il maialino bisogna premere sul cappello tante volte quante sono riportate sul panino.
Bisogna stare molto attenti però, ad ogni pressione che effettuiamo la pancia del povero Otto si gonfia sempre più! Il giocatore dovrà prendere il panino del colore corrispettivo e controllare il numero sottostante, questo valore indica il numero di panini da far mangiare a Otto.
Ad ogni colpo la casacca di Otto si apre un pochino di più fino a scoppiare letteralmente e qui sarà impossibile proseguire con il gioco. Ovviamente non si dovrà inserire il numero di panini indicato dal dado, non ce ne sarebbero abbastanza. Il gioco prevedere di introdurne uno solo e di schiacciare la testa del maialino per tot volte. Ciò farà gradualmente gonfiare la sua pancia fino a farla scoppiare.
Essendo il regolamento molto semplice, basterà spiegare come tirare il dado e come leggere i numeri scritti sotto i panini.
Il vincitore dunque è colui che per ultimo è riuscito a non fargli esplodere la cintura! Al termine della partita non c'è un vincitore, ma si determina solo chi ha perso. Quando la pancia di Otto si gonfierà a tal punto che la casacca si aprirà, a perdere è il giocatore di turno, quello che ha appena dato da mangiare al maialotto e schiacciato il suo cappello.
I panini inseriti verranno recuperati aprendo la piccola apertura posta sulla schiena di Otto mentre la pancia torna alla normalità girando la coda del maialino. Una volta terminata una partita, è subito possibile ricominciarne un'altra. Basta solo recuperare i panini che Otto si è mangiato, e sgonfiare la sua pancia.
Il gioco prevede dai 2 ai 6 partecipanti, dai 4 anni a salire ma data la semplicità del gioco va bene anche per i più piccoli a patto di lasciare un adulto che controlli il tutto. La particolarità dei panini e il fatto che la pancia del maialino si gonfi ad ogni pressione del cappello sarà visto con sorpresa dai bambini e non ci saranno momenti di noia tra un turno e l'altro. La monotonia del gioco subentra davvero dopo molto tempo e ciò lo rende apprezzatissimo dai genitori che possono così giocare con i loro figli e instillargli una piccola lezione incognita: mai mangiare tanto.
Non sottovalutare questo gioco da tavolo. Lo scopo è rimanere l'ultimo giocatore, dinamica possibile solo grazie ad una buona dose di fortuna e a un gioco sapiente.
I 16 hamburger dovranno essere disposti in fila in modo che siano visibili solo i colori e non i valori sottostanti.
Informazioni Aggiuntive
Ecco una tabella con i dati di Otto Il Maialotto Che Fa il Botto, le caratteristiche tecniche e informazioni aggiuntive:
| INFO GENERALI | |
|---|---|
| Nome del gioco | Otto Il Maialotto Che Fa il Botto |
| Nome internazionale | Pop the Pig |
| Anno di uscita | 2007 |
| Dimensioni della scatola (lar x lun x alt) | 270 mm x 270 mm x 120 mm |
| Peso della scatola | 750 grammi |
| CONTENUTO DELLA SCATOLA | |
| Contiene DADI | Si |
| GAMEPLAY E GIUDIZI | |
| Incidenza della fortuna | Media |
Otto il Maialotto che fa il Botto è un gioco della Hasbro, particolarmente adatto ai più piccoli per la sua semplicità. Assicura tuttavia tanto divertimento a tutta la famiglia e a giocatori di qualunque età.
Cosa? Il gioco in scatola si presenta molto bene ed è caratterizzato in ogni sua parte. Otto il maialotto indossa una camicia da chef che si allarga quando mangia tanto fino a scoppiare con tanto di braccia saltate. Le regole semplici sono comprensibili anche dai più piccoli e il livello di divertimento è molto alto perché scatta subito la competizione. I panini sono colorati e scivolano bene nella bocca del maialino, l'unica scomodità è forse il dado che avrebbe potuto essere più grande e maneggevole.
Materiali davvero al minimo per questo gioco. Il materiale non giustifica la spesa, anche se è un gioco che si può facilmente trovare ad un prezzo più ragionevole. Il gioco è uscito per il Natale del 2010, ma, personalmente, mi ha ricordato un gioco vecchio, vecchio di quando io ero piccolo, ovvero il ‘Pirata Pop Pop’.
Da giocatore ‘quasi’ incallito non avrei mai comperato Otto il Maialotto che fa il Botto a mio figlio, ma devo dire che giocandoci Lorenzo si diverte quindi l’acquisto è stato positivo. Il gioco è proposto come 4+ e direi che si può considerare, in realtà il gioco come 3+ non essendoci davvero nessuna difficoltà nel giocarlo , se e quando desiderato.
Un ultimo aspetto positivo è quello che il gioco può essere giocato da bambini anche molto piccoli, senza bisogno dell’intervento di adulti nel ruolo di arbitri o supervisori (a patto di saper riconoscere i numeri sotto i panini). Tutti i giochi è bello giocarli con mamma e papà ecco qui i motivi in più per giocarli insieme.
Ricette di China: Il Maiale di Asterix e Obelix
Ricette di china: fumetti e cucina in una nuova rubrica culinaria de LoSpazioBianco. Dirigere un ristorante porta sempre delle grane. Oltre a dovermi occupare della cucina, ci sono la sala da controllare, i fornitori e le tasse da pagare, i clienti da rabbonire. Ma il bello è che posso decidere io, in totale autonomia, cosa mettere in menù da far assaggiare ai miei ospiti.
Il servizio serale era iniziato da poco e in sala, per fortuna, c’era ancora poca gente. Tutto è cominciato molto velocemente: una decina di personaggi con elmi, sandali e gonnellini ha attraversato come un lampo il locale, dall’ingresso all’uscita di servizio in cucina. Io e il mio apprendista stavamo ancora fissando la porta sgomenti, quando dalla sala si è levato un gran fracasso.
E suonava proprio come la voce di Arci.- Eh no! Adesso basta! Questo è un ristorante, non una pista di caccia alla lepre! -- Io ho visto che i romani sono entrati qui! Dove sono? Dove sono? -Mi ero affacciato dalla porta della cucina, così ho visto che a parlare era un uomo a dir poco imponente, con una grande pancia tonda, i capelli rossi e delle curiose braghe a strisce bianche e celesti. Accanto a lui c’era un omino molto più piccolo, ma dal fare deciso.
- Lo so Obelix, ma qui ora non ci sono… devono essersene andati. -- Oh, si sono già stufati? Io volevo strapazzarli ancora un po’… Asterix, che cos’è quest’odorino? -- Sembra che ci sia qualcosa di buono da mangiare… lei è l’oste? C’è posto per due? -- C’è del cinghiale? Io vorrei il cinghiale! -Arci, nonostante avesse l’aria offesa per essere stato chiamato “oste”, li ha fatti accomodare.
Sul cinghiale hanno insistito molto, ma io proprio non ne avevo: così alla fine ci siamo accordati sul maiale, e devo dire che è piaciuto. Anzi, il piccoletto ha detto che avrebbero proposto a un certo druido con delle X nel nome di prepararlo per i festeggiamenti del solstizio d’inverno.
-Di cosa si tratta di preciso? - ho chiesto curioso.-Della grande festa per la rinascita del sole. Sembrava un’ottima occasione per festeggiare, così mi sono sentito lusingato e ho dato loro la ricetta.
La Ricetta del Maiale di Asterix e Obelix
- Per preparare la salsa, far rosolare in una casseruola con un cucchiaio d’olio gli scarti di carne di maiale.
- Quando la carne sarà ben rosolata (7-8 minuti) aggiungere la cipolla fino a farla appassire e sfumare con il vino.
- Aggiungere acqua fino a coprire per due dita la carne: far ridurre della metà, aggiungere nuova acqua, far ridurre nuovamente fino a 1/3 della quantità originale.
- Filtrare il brodo e rimetterlo sul fuoco.
- Per la purea di datteri, è necessario eliminare dai datteri tutti i semi.
- Mettere poi i datteri in un tegame e ricoprirli con l’olio extravergine, aggiungendo un ciuffo di rosmarino.
- Lasciar cuocere a fuoco molto basso per circa quindici minuti.
- L’olio non deve mai bollire: dovrebbe conservare una temperatura fra i 70 e i 100°.
- Scolare i datteri dall’olio e togliere il rosmarino.
- Frullare i datteri finché sono caldi (altrimenti si rischia un composto troppo denso) aggiungendo 3-4 cucchiai d’acqua o brodo.
- Mettere sul fuoco un tegame con un filo d’olio: quando sarà ben caldo, disporvi i filetti.
- Lasciarli rosolare su un lato per 1 minuto e mezzo, rivoltarli quindi sull’altro lato: ripetere fino a quando ci sarà una bella crosta su entrambi i lati.
- Aggiungere quindi 4 noci di burro freddo di frigo, salvia e rosmarino.
- Quando il burro si scioglie e fa una leggera schiuma, raccoglierlo con un cucchiaio (inclinando il tegame se necessario) e versarlo sopra i filetti.
Asterix e Obelix sono i protagonisti della serie francese Asterix, creata da René Goscinny e Albert Uderzo nel 1959. Abitano in un piccolo villaggio gallico nella Bretagna del 50 a.C., resistendo ostinatamente ma con allegria alla dominazione romana, grazie a una pozione magica dalla formula segreta che dona forza sovraumana (Obelix da piccolo è caduto in un pentolone di pozione magica, e per questo non gli è consentito berne ancora). Di Asterix e Obelix sono stati pubblicati oltre trenta albi, in Italia editi da Mondadori.