Pizza Dolce di Pasqua: Ricetta Tradizionale e Soffice Lievitato

La pizza dolce di Pasqua è un lievitato tradizionale tipico dell’Umbria e delle Marche, perfetto per la colazione o la merenda delle festività pasquali. Come tutte le antiche ricette della tradizione, anche questa ha tante varianti in base alla zona e addirittura ogni famiglia ha la sua versione, tramandata di generazione in generazione.

Tanti nomi diversi per indicare quella torta lievitata, dolce (o in alcuni casi salata), tipica di alcune regioni del centro Italia (Abruzzo, Umbria, Marche e Lazio) e che si gusta tradizionalmente la mattina di Pasqua. La Pizza Dolce di Pasqua rappresenta una ricetta tramandata di generazione in generazione, un vero e proprio simbolo di convivialità e condivisione.

La ricetta fa parte della lontanissima tradizione della cucina romana. Di quella cucina povera fatta di ingredienti semplici e comuni che in occasione di una festa si arricchiscono di un elemento considerato dei “ricchi” : le spezie. Nello specifico cannella e semi di anice.

Un tempo la Pizza di Pasqua era considerato un cibo che, per lo più, ci si poteva permettere solo una, due volte l’anno, nelle occasioni speciali. Questo perché era riconosciuto come un dolce ricco d’ingredienti speciali, che la gente comune non poteva permettersi sempre in tavola.

A seconda della zona, può essere aromatizzata con anice, limone o addirittura arricchita con glassa e zuccherini. C’è chi nell’impasto mette i canditi, altri invece aggiungono anche l’uvetta. Nella mia pizza dolce di Pasqua ho messo l’anice, i canditi e anche l‘uvetta, e il risultato è stato ottimo, in famiglia è piaciuta tantissimo e so già che mi toccherà rifarla!

Ingredienti e Preparazione

La creazione di una Pizza Dolce di Pasqua inizia con la selezione degli ingredienti perfetti, essenziali per ottenere un impasto soffice e fragrante. Vediamo insieme tutti i passaggi per realizzarla in maniera semplice e pratica. Possiamo prepararla la sera prima del giorno di Pasqua e poi gustarla, come vuole la tradizione, a colazione.

Secondo la tradizione, i preparativi per la pizza hanno inizio il giorno di Venerdì Santo in modo che possa lievitare e riposare per due giorni prima della cottura. Si comincia la mattina preparando la biga, un panetto di farina e lievito che si lascia riposare per diverse ore e si rimpasta aggiungendo altra farina, zucchero, uova, strutto ed ingredienti dolci.

Passata un’altra notte di lievitazione, sabato mattina si procede con un altro impasto e lo si fa riposare per una terza volta fino al raddoppio del suo volume.

Iniziamo grattugiando la scorza di limone in una ciotola, mescolandola con circa metà dello zucchero. Aggiungiamo a seguire la vaniglia. Questo passaggio è cruciale per far sì che lo zucchero assorba gli aromi intensi del limone e della vaniglia, creando una base profumata per il nostro impasto.

Dopo aver sbattuto bene le uova in una ciotola, è il momento di utilizzare un’impastatrice o una planetaria con il gancio apposito per iniziare la lavorazione dell’impasto. Aggiungendo gradualmente poco alla volta la farina, lavoriamo l’impasto fino ad ottenere una consistenza omogenea, elastica e priva di grumi. Quando l’impasto si stacca facilmente dalle pareti della ciotola, è il momento di spegnere l’impastatrice.

Una volta che il nostro impasto ha raggiunto la consistenza desiderata, è il momento di trasferirlo su un piano di lavoro per formare le nostre pizze. Imburriamo e infariniamo molto bene gli stampi. Questo non solo previene l’attaccamento durante la cottura, ma aiuta anche a formare una crosta dorata e croccante sulla nostra pizza dolce.

Con l’impasto adagiato delicatamente negli stampi, siamo pronti per il passaggio cruciale della lievitazione. Questo processo non solo influisce sulla texture finale, ma è anche un momento chiave per sviluppare il sapore del nostro dolce pasquale.

Cottura e Conservazione

Dopo la lievitazione, spennelliamo delicatamente la parte superiore della pizza dolce con un uovo ben sbattuto. Cuociamo a 160° in forno statico per circa due ore, posizionando lo stampo nella parte bassa del forno. La superficie della pizza dovrà assumere una colorazione marrone ambrata.

Al termine della cottura, effettuiamo la prova stecchino per assicurarci che la pizza sia ben cotta anche all’interno. Fai la prova stecchino: se esce asciutto, la pizza è pronta.

Conserva la pizza di Pasqua dolce avvolta in carta stagnola o in un sacchetto per alimenti per mantenerla morbida. Si mantiene soffice per 2-3 giorni a temperatura ambiente.

Ricordo, sin da bambina, le luculliane colazioni a base di uova sode - decorate la mattina presto dai più piccoli - di salami affettati e, naturalmente, di pizza di Pasqua.

PIZZA DI PASQUA DOLCE | SOFFICE e GOLOSA | Ricetta facile | Lorenzo in cucina

Variante Romana

La pizza ricresciuta dolce di Pasqua è davvero ciò che sulle tavole romane non manca mai il giorno di Pasqua. Non è dolce e si mangia, da sempre nella tradizione romana, la mattina di Pasqua insieme alle uova sode, alla corallina - il salame per eccellenza del giorno di Pasqua - e la cioccolata.

La pizza ricresciuta dolce di Pasqua deve profumare di cannella e di anice, deve avere una bella crosta scura ed essere morbida dentro. Niente liquori, olio al posto del burro e/o strutto e un tempo di lievitazione del panetto iniziale una via di mezzo fra le 12 ore proposte da Elena (la tradizionale addirittura fa riposare l’impasto 3 giorni) e la mezz’ora di Simona.

Quello che oggi si usa molto, ma non ho ritrovato nella tradizionale ricetta, è la presenza dei liquori , anche 3 o 4 insieme. Dall’alkermes al cognac, al mistrà al vermouth in cui lasciare in infusione le spezie anche per 12 ore.

tags: #pizze #dolci #di #pasqua #ricetta