Salsiccia Scaduta: Rischi e Prevenzione dell'Intossicazione Alimentare

La data di scadenza indica il giorno entro il quale un prodotto alimentare deve essere consumato. Superata tale data il consumo è altamente sconsigliato perché non si può più garantire la qualità e la sua salubrità a causa della proliferazione batterica: anche se l’alimento è stato conservato in frigorifero correttamente è da considerarsi cibo scaduto.

Ma cosa ci succede quando mangiamo carne scaduta? Come possiamo evitare questo rischio? C'è un modo per capire se il prodotto non è più salutare anche in caso di informazioni false?

Vediamo nel dettaglio i rischi e le precauzioni da prendere.

Intossicazione Alimentare: Sintomi e Durata

Quali sono i sintomi dell’intossicazione alimentare?

Nel caso di salmonelle e stafilococchi viene di norma una grande gastroenterite. I sintomi possono comparire anche solo dopo poche ore e sono sostanzialmente vomito e diarrea molto forti che ci vogliono diversi giorni perché passino.

Sono sintomi importanti, che richiedono l’assunzione di antibiotici, e pericolosi soprattutto per i bambini a causa della potenziale disidratazione. In Italia parliamo di migliaia di casi all’anno.

Quello che forse tutti non sanno, però, è che la maggioranza delle tossinfezioni alimentari è di origine domestica e legata quindi a cattive abitudini da parte di chi compra la carne nel modo in cui la manipola e conserva.

Quanto dura un’intossicazione alimentare?

La durata dell’intossicazione alimentare può variare da soggetto a soggetto, soprattutto in vista dei quantitativi e dal tipo di tossine ingeriti.

Solitamente i sintomi compaiono poco dopo la consumazione del pasto contaminato e durano poche ore o giorni, raramente durano settimane.

Per migliorare il decorso della patologia e velocizzare la guarigione è importante adottare delle regole dietetiche ben precise.

Nei bambini, negli anziani e nei casi di intossicazione alimentare in gravidanza infatti, la reidratazione risulta essere di vitale importanza.

In queste situazioni bisogna rivolgersi al più presto al pronto soccorso o al centro anti-veleni per agire tempestivamente e preservare il proprio stato di salute.

Cosa mangiare in caso di intossicazione?

In caso di intossicazione alimentare è importante evitare di sovraccaricare di lavoro il nostro apparato digerente.

Stop alle intossicazioni alimentari - Unomattina Estate 05/08/2019

Prevenzione delle Intossicazioni Alimentari: 5 Consigli

Vedremo ora dei semplici consigli e rimedi contro l’intossicazione alimentare:

  1. Assicurarsi di aver cotto per bene i cibi.
  2. Lavare correttamente gli alimenti, soprattutto frutta e verdura che spesso vengono consumate crude.
  3. Fare attenzione alla conservazione dei cibi per garantire la maggiore sterilità possibile.
  4. Seguire le norme igieniche prima di preparare i pasti, lavando dunque sia le mani che il piano di lavoro con tutti gli utensili da utilizzare.
  5. Separare i cibi crudi da tutti gli altri per prevenirne la contaminazione.

Quali alimenti sarebbe meglio evitare?

I cibi da evitare sia a scopo preventivo, sia in caso di intossicazione alimentare in atto, sono rappresentati da:

  • Carne cruda
  • Pesce crudo non trattato con abbattitore professionale che porta la temperatura a -20°C per almeno 24 ore
  • Uova crude
  • Latte e latticini non pastorizzati
  • Salumi crudi

Come riconoscere la carne avariata

Quali sono gli indicatori di una carne scaduta o avariata?

Il principale segnale che ci dice che la carne non è più commestibile è l’odore, simile alla putrefazione (anche se soprattutto nel caso della carne trita ci può essere una proliferazione di microbi interni non percepibili a livello olfattivo).

Ci sono poi casi in cui la cosa è più evidente grazie a riflessi verdastri causati da alcuni batteri.

Nella carne bovina, inoltre, quando gli animali sono molto stressati bruciano il glicogeno nei muscoli. Questo porta a un’alterazione dell’acidità della carne e la rende più sensibile allo sviluppo di alcuni microbi.

Evita carni che presentano una patina asciutta e colore un po’ “smunti”. E’ un tipo di carne altamente deperibile. Se è avariata la si riconosce dallo sgradevole odore, colore tendente al grigio. Risulta essere viscida al tatto.

Quanto dura, in media, un pezzo di carne ben conservato?

La carne fresca è un alimento molto deperibile e ad incidere sulla sua durata, oltre al modo in cui viene conservata, sono anche il tipo di carne e di taglio.

  • Pollo e tacchino, ad esempio, sono più deperibili a causa della finezza delle fibre e dopo 3 giorni circa iniziano ad avere segni di alterazioni.
  • I tagli più grossi durano di più, anche 4-5 giorni, mentre la carne a fette dura di meno, come pollo e tacchino, perché la superficie esposta ai microbi è superiore.
  • La carne trita, poi, è quella più vulnerabile, infatti è buona norma in questo caso farsela tritare dal macellaio.

Un trucco per conservare la carne meglio e raddoppiare queste durate è metterla sottovuoto.

Data di Scadenza vs Termine Minimo di Conservazione

Esiste una differenza importante tra due tipi di scadenza: una perentoria, “da consumarsi entro”, riservata al cibo fresco, e l’altra, “da consumarsi preferibilmente entro” che invece indica solo un termine minimo di conservazione.

Il rebus, tradotto nei fatti, significa che i cibi per i quali la scadenza è “preferibilmente entro” non diventano pericolosi a quella data, ma semplicemente perdono alcune proprietà organolettiche. Un’indicazione di qualità quindi, non di sicurezza.

Ecco una tabella riassuntiva per capire meglio:

Tipo di Indicazione Significato Esempi
Da consumarsi entro Scadenza perentoria, rischio per la salute Latte fresco, carne macinata
Da consumarsi preferibilmente entro Termine minimo di conservazione, perdita di qualità Pasta, olio extravergine d'oliva

Cosa fare con gli alimenti scaduti?

Si è portati ad acquistare prodotti in quantità generose, salvo poi scoprire di essercene dimenticati, e di ritrovarli in fondo al frigorifero già scaduti. Per evitare di sprecare cibo, si è portati a consumare comunque gli alimenti, anche se è passato qualche giorno dalla data di scadenza. Ma non sempre è un bene sorvolare su tale data.

Il cibo scaduto non è condannato, con relativo spreco, a finire nella spazzatura. E ogni alimento, come vedremo, può avere una data di scadenza perentoria (da consumarsi entro) o indicativa (da consumarsi preferibilmente entro).

Conclusioni

Essere consapevoli dei rischi associati al consumo di alimenti scaduti, in particolare la salsiccia, è fondamentale per proteggere la propria salute. Seguire le pratiche di conservazione adeguate, prestare attenzione ai segnali di deterioramento e rispettare le date di scadenza sono passi importanti per prevenire l'intossicazione alimentare.

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