30 e Lode Panini: Storia e Ingredienti di un'Eccellenza Gastronomica

L'hamburger è una delle preparazioni a base di carne preferite da tutti, soprattutto se inserito nel classico e famosissimo panino all’americana. Ma l’hamburger può diventare anche un pasto sano e genuino? Certamente, se si scelgono pochi ingredienti, non fritti e di alta qualità!

L’hamburger gourmet è stato sdoganato ultimamente dalle più famose hamburgerie delle più note metropoli internazionali. Questo tipo di hamburger è una vera e propria preparazione gastronomica che si differenzia per la selezione accurata degli ingredienti, delle salse artigianali e delle cotture.

L’hamburger, che la mia nonna chiamava la Svizzera (ve lo ricordate?) ha una lunga tradizione e storia anche in Italia… lode al burger sano da mangiare nel piatto con forchetta e coltello.

Per soddisfare la voglia di hamburger di tutta la famiglia, scegli pochi ingredienti genuini e salutari e una ricetta facile ma esplosiva. Chi ha detto che un piatto come l’hamburger non può essere salutare e leggero? Basta scegliere pochi e giusti ingredienti per renderlo un accattivante e sano piatto unico per bambini e adulti.

Profumo di Mediterraneo, anche quando si tratta di realizzare una ricetta made in USA come il famoso hamburger. Insalata fresca e verde, pomodori rossi e maturi, un formaggio non troppo stagionato a piacere (ottima la mozzarella di bufala) e una salsa fatta in casa a coronare il sogno del perfetto e light hamburger italiano.

Vi siete mai chiesti cosa contengono i famosi burger bun per hamburger colorati che vanno tanto di moda ora? Verdi, rossi, rosa, gialli, il pane per l’hamburger diventa un arcobaleno di nuance, divertenti e sfiziose. Il segreto è il pane fatto in casa, con ingredienti sanissimi e che in più aggiungono una nota di allegria e brio in tavola.

Dopo aver scoperto come preparare il pane alla curcuma per hamburger, in occasione di San Valentino vediamo insieme come si realizza in casa un altro formato di gran tendenza in tutto il mondo: il burger ban rosso ovvero il pane fatto in casa alla barbabietola per i burger Amica Natura.

Ingredienti e Preparazione del Pane alla Barbabietola

Lessa le barbabietole e poi passale nel mixer. Fare la classica fontana di farina con il buco, su una spianatoia, aggiungere lentamente e sempre impastando il latte, il sale, il lievito, l’olio e le barbabietole. Fallo riposare in forno tiepido per un minimo di due ore. Prepara su una teglia ricoperta di carta forno le palline per hamburger. Cuoci in forno a 180 per circa 25 minuti.

Alternativa: Pane alla Curcuma

Versa nella planetaria la farina, l’acqua, il lievito, la curcuma e aziona per impastare (in alternativa puoi impastare a mano). Quando l’impasto si è gonfiato, prendi una teglia ampia e ungila o ricoprila di carta forno.

Hamburger Amica Natura

Gli hamburger Amica Natura, sono fatti a mano dai nostri mastri macellai con un impasto a base di carne di alta qualità. Puoi scegliere differenti gamme di hamburger Amica Natura, gli hamburger premium (Marchigiana, Piemontese e Chianina), gli hamburger BIO (di pollo, bovino biologico) e i classici e semplici hamburger convenzionali.

L’abbiamo poi preparato con una materia prima di qualità, l’hamburger di pollo o a scelta il petto di pollo Amica Natura, senza conservanti aggiunti e una fresca e croccante insalata. Cuoci nel frattempo il petto di pollo secondo istruzioni sulla confezione. Prepara i burger o il pollo secondo indicazioni sulla confezione. le verdure lavate e tritate, il pomodoro a fette.

Hamburger Speciale con Pera e Formaggio

Nel frattempo scaldate una piastra di ghisa o antiaderente e grigliate l’hamburger 4 minuti per parte, salate e pepate soltanto alla fine così rimarrà bello succoso. Quando è ancora caldo poggiate sulla superficie del burger due fettine sottili di formaggio al pepe e 3 spicchietti di pera precedentemente cotta in acqua e cannella, o 3 spicchi di pera sciroppata ben sgocciolata.

Tagliare le patate, la zucchina, e la cipolla a spicchietti, riunitele in una ciotola spolveratele con paprika, peperoncino, sale e pepe, aggiungete l’olio e mescolate tutto delicatamente in modo che le spezie ricoprano bene ogni spicchietto di verdure. Ponete questo mix speziato in una teglia da forno ricoperta di carta oleata in un unico strato.

Tortino di Hamburger

Il tortino di hamburger è un piatto unico davvero sfizioso e semplicissimo da preparare! Per la cottura della sfoglia saranno sufficienti 4 minuti in forno preriscaldato a 200°. A questo punto potete creare il vostro tortino di hamburger!

Pane alla Birra

Preparare il pane alla birra in casa può sembrare un esperimento da appassionati, ma ti assicuro che è una delle esperienze più gratificanti per chi ama impastare, aspettare e gustare un prodotto che ha carattere e personalità. In questa mia versione, ho scelto di utilizzare la farina integrale, che conferisce un gusto più deciso e una consistenza leggermente più compatta, perfetta per accompagnare formaggi, zuppe o anche per una semplice merenda con un filo d’olio extravergine.

Il protagonista, però, è senza dubbio l’ingrediente che dà il nome alla ricetta: la birra. Scegliendone una chiara e non troppo amara, otterrai un pane dal profumo delicato e con un’aroma che richiama il malto e i lieviti della bevanda. È questo il segreto del pane alla birra: un prodotto che riesce a unire la tradizione panificatoria con una nota inaspettata ma perfettamente equilibrata.

Questa ricetta rustica nasce dall’incontro tra semplicità e tecnica: pochi ingredienti, nessun macchinario, solo le mani e un po’ di attenzione. Il risultato è un pane fatto in casa che si distingue non solo per il sapore, ma anche per l’originalità. È perfetto da portare in tavola durante un pranzo informale, per accompagnare una grigliata, oppure per arricchire il cestino del pane con qualcosa di speciale.

L’impasto con birra può sembrare strano a chi è abituato ad usare solo acqua e lievito, ma una volta provato non si torna indietro. La birra, oltre a dare profumo, contribuisce alla lievitazione naturale, rendendo il pane leggero, con una mollica soffice e una crosta fragrante. Se poi decidi di usare una birra artigianale, magari non filtrata, puoi personalizzare ulteriormente l’aroma, ottenendo sfumature davvero interessanti.

La farina integrale, da parte sua, aggiunge fibre e micronutrienti, rendendo il pane non solo più saporito, ma anche più completo dal punto di vista nutrizionale. È una scelta che apprezzerai anche per la maggiore sazietà che conferisce, rendendo ogni fetta più appagante.

Nel mio lavoro di chef e formatore, amo proporre ricette che abbiano una storia da raccontare e che stimolino la curiosità di chi cucina. Questo pane alla birra è uno di quei piatti che incuriosiscono già dal nome, e che poi sorprendono per la facilità di esecuzione e la bontà del risultato finale. Seguimi passo dopo passo e lo preparerai con sicurezza, magari trovando il tuo stile personale per arricchirlo ancora.

Pizza Fritta: Un'altra Eccellenza Napoletana

Fino a qualche tempo fa la pizza fritta restava ai margini della grande “rinascita” del mondo della pizza, napoletana e non solo. Con tutta l’attenzione concentrata su dischi di pasta - più o meno alti, più o meno soffici - e su forni a legna e non, la fritta continuava a essere considerata un cibo un po’ grossolano, unta e grassa come (spesso ma non sempre) è.

D’altronde, proprio da questo prodotto umile e goloso partiva la tradizione napoletana delle “pizze di strada”, impastate e farcite con quel poco che c’era in casa, fritte dalle donne del popolo fuori dall’uscio per integrare i magri guadagni famigliari. Com’è accaduto anche per la tonda, quando i pizzaioli più bravi hanno deciso di lavorare pure su questa tipologia - che nasconde un altro universo, fatto di pizze stese e ripiene, di battilocchi, la versione a mezzaluna, ripiegata su se stessa, o pizze tonde farcite e chiuse una sull’altra - lavorando sulla qualità di farciture e frittura, anche lei ha conosciuto la dovuta gloria.

A eccezione di alcuni nomi storici della grande tradizione partenopea, tra i primissimi a dedicarvi la dovuta attenzione è stato Enzo Coccia, che alla pizza fritta (insieme alle buonissime ‘mpustarelle, panini farciti) ha dedicato un intero locale, 'O Sfizio d’a Notizia (dove oggi lavora il suo braccio destro Lorenzo Sirabella), affiancandole una carta incentrata su vini campani, bollicine italiane e Champagne.

Ma Coccia - bravissimo divulgatore e docente oltre che pizzaiolo, già autore di un prezioso manuale tecnico pensato per i pizzaioli professionisti, La Pizza Napoletana (Ed. Dà ad esempio molte informazioni circa la tipologia e corretta temperatura dell’olio e l’attrezzatura per friggere, al fine di rendere la pizza fritta un prodotto elegante e profumato, asciutto, leggero e altamente digeribile, da preparare anche nelle cucine di casa.

So che non piace affatto ai difensori del lievito madre, delle lunghe lievitazioni e del buon pane in genere, ma io nel weekend amo fare dei lievitini col lievito di birra, di quelli che nel giro di un paio di ora sono pronti. Un po’ perché non ci penso mai a comprare il pane il sabato per la domenica (è matematico proprio :-), un po’ perché mi piace farli, briochine e panini, nel tepore dei giorni in cui non si lavora (hum, vabbe, ‘in cui si lavora meno’… :-), si aspetta la lievitazione (e non per 16 oreeee…), si inforna, si riempie casa con un odorino di pane fresco, e tutto questo prima ancora dell’ora di pranzo.

Diluire il lievito nell’acqua tiepida, aggiungere il miele (magari fatto riscaldare un pochino prima in modo che si sciolga facilmente). Versare la farina e il sale nel mixer, versare l’acqua con il lievito a filo e impastare per circa 10 minuti (potete anche farlo a mano ovviamente). Aggiungere semmai poca farina alla fine in modo da ottenere un impasto liscio e elastico che non sia eccessivamente colloso. Coprire e lasciar lievitare per 1h30.

Riprendere l’impasto, dividerlo in 8, formare 8 palline e, aiutandosi con il manico di un cucchiaio di legno e poi delle dita, formare un buco al centro di ogni pallina di impasto (io ho addirittura fatto ruotare ogni bagel un paio di volte su un dito, tipo hoolahoop, avete presente? :-). Disporre i bagels su una teglia infarinata, coprire e lasciar lievitare di nuovo per 40 minuti.

Nel mentre scaldare un pentolone di acqua, aggiungerci lo zucchero, fino a ebollizione. Ridurre la fiamma (l’acqua deve bollire ma a bolle minime), e buttarci due bagels per volte (se durante la lievitazione i buchi si sono pressoché richiusi riapriteli col manico del cucchiaio di legno), faccendoli cuocere per un minuto su ogno lato.

Titrarli su con una schiumarola e lasciarli intiepidire su un canovaccio pulito. Trasferire poi tutti e 8 i bagel su una teglia da forno rivestita con carta da forno, spenellarli con l’uovo sbattuto insieme a un cucchiaio di latte, aggiungere dei semini a piacere e infornare a 180° per circa 25 minuti o finché saranno belli gonfi e dorati.

Napoli: Un Rinascimento Culturale e Gastronomico

Vedi Napoli e poi, ci torni, per mangiare benissimo. Napoli sta vivendo un rinascimento culturale e turistico, pullula di visitatori e di nuove aperture. Perché la sua bellezza è proprio l’autenticità, la capacità unica di fartici sentire immerso. A Napoli tutto diventa un’esperienza, e anche nella città della pizza e di una grande cucina di tradizione, tutto evolve.

Il centro storico di Napoli è il più grande d'Italia e uno dei più vasti d’Europa: 17 km2 diventati parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Dai Quartieri Spagnoli alla Sanità, dal Vomero all’elegante zona di Chiaia, a ogni passo, in ogni vicolo, in ogni piazza si incontrano i segni degli oltre 27 secoli di storia, ma soprattutto di qualcosa di unico, lo spirito di Napoli.

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Se fino a un decennio fa la narrazione di Napoli era quella di una città invasa dalla spazzatura e dove tenersi stretto l’orologio, in cui fare attenzione a camminare nelle strade secondarie, oggi quello che si respira è decisamente una Napoli diversa. Piena di gente, di turismo, accogliente e ricca di iniziative culturali. Napoli sta vivendo un rinascimento e a testimoniarlo non sono solo i dati di arrivi e di presenze, ma il moltiplicarsi di bed & breakfast così come delle notizie di nuove aperture di hotel a cinque stelle.

Anche se Napoli ha una storia antica, narrata nei racconti mitologici, nei versi dei poeti e nei dipinti dei più grandi artisti, suona anche come una novità, una meta non ancora esplorata dai turisti stranieri così come una città da riscoprire per gli italiani che per troppi anni l’hanno ignorata in nome di quelli che oggi sono solo pregiudizi: oggi Napoli è sicura, nei limiti pulita, accogliente, bellissima e unica. Di questa identità, il popolo di Napoli ne ha fatto un motore di sviluppo, dai “bassi” trasformati in Airbnb ai tour per assaggiare lo street food locale.

Profumo di zucchero a velo, scudetti, le icone di Maradona, Pino Daniele ed Eduardo De Filippo dipinte sui muri, sui magneti, sulle cartoline. C’è il folklore, il calcio, la pizza a portafoglio da 2€, ma Napoli è anche una miniera inesauribile di storia e di cultura da scoprire, dal culto popolare delle anime pezzentelle alla collezione delle nuove Gallerie d'Italia riprogettate da De Lucchi nella sede dell'ex Banco di Napoli. Ci sono i vicoli, ma anche i palazzi della Belle Epoque, i ragazzini in motorino e l’alto artigianato delle sartorie napoletane. Tutte cose che sono sempre esistite, ma che oggi sono state riscoperte e sono diventate un’attrazione.

Nel 2016 Dolce & Gabbana per il trentennale del brand aveva portato qui l’alta moda italiana, ma anche attori e celebrities da tutto il mondo, che da allora non se ne sono più andati, mi dicono a Chiaia, il quartiere più chic della città. Un turning point che si è sommato a serie tv come L'amica geniale, alla musica dei cantanti neomelodici e a un’infinità di peculiarità che si sono rivelate efficaci azioni di soft power. E la pizza e la cucina sono certamente fra queste.

Il cibo qui è uno stile di vita, e mangiare a Napoli un’attrattiva per la città. Le sfogliatelle da Scaturchio, i caffè allo chalet Ciro, le pizzerie di via dei Tribunali, Starita e l’Antica pizzeria da Michele, o la cucina delle trattorie come Trattoria Nennella. Ci sono istituzioni conosciutissime, alcune molto economiche, altre più conosciute al pubblico locale come i piatti tradizionali di Mimì alla Ferrovia, la pizza contemporanea di Concettina ai Tre Santi, il Fiocco di neve della Pasticceria Poppella, le sfogliatelle di Attanasio e le zeppole di Casa Infante, la storica enoteca Belledonne o il primo speak easy della città, chiamato l’Antiquario.

PANINI NAPOLETANI: la ricetta FACILISSIMA per farli in casa

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