La marmellata è una delle delizie a cui è davvero difficile resistere. Al di là dei motivi personali, è indubbio che una marmellata fatta in casa sia senza alcun dubbio più buona e golosa di una acquistata. Se come noi siete degli amanti di marmellate e confetture, di sicuro vi sarete chiesti più volte come prepararle senza commettere degli errori. In ogni caso, se le paure sono più forti di tutto, vi elencheremo gli errori più comuni da non fare mai con la marmellata. In questo modo, dopo averli individuati, vi sarà molto più semplice non commetterli.
Che si tratti di marmellata (e quindi a base di agrumi) o di confettura (con altri frutti), l’errore da non fare mai è quello di scegliere la frutta sbagliata. Questa deve essere giustamente matura ma non in modo esagerato. I frutti troppo maturi hanno infatti meno pectina, ovvero ciò che serve alla marmellata per addensarsi.
Il Momento Critico della Cottura
Il momento della cottura è uno dei più importanti. La marmellata è infatti un elemento vivo che va curato nei minimi particolari. Distrarsi o dimenticarsi di mescolarla, può portare a far si che una parte si attacchi al fondo bruciandosi o che la marmellata bolla così tanto da fuoriuscire dalla pentola. Abbiamo parlato di marmellata che si attacca sul fondo e che brucia. A volte, anche impegnandosi al massimo si può giungere a questo tragico momento.
COME FARE LA MARMELLATA DI SUSINE | senza zucchero
Il trucco per risolverlo è quello di cambiare subito pentola. Non farlo porta infatti ad una marmellata che sa di bruciato. E questo anche se ne avrete tolto ogni singola parte. Chi ha già realizzato almeno una volta la marmellata avrà notato quella schiuma che emerge ad un certo punto della cottura. Questa è solitamente ricca di impurità e, pertanto, andrebbe eliminata. Per farlo basta munirsi di un cucchiaio di legno e toglierla man mano che sale in superficie.
La Prova del Piattino
Se preferite non usare l’agar agar, la prova piattino diventa indispensabile per la buona riuscita della marmellata. Per effettuarla vi basta mettere un cucchiaio della stessa su un piattino e muoverlo per vedere come si comporta. Se scivola via troppo facilmente significa che è ancora troppo liquida e che necessita di maggior cottura.
Ora che avete capito quali sono gli errori da non fare mai più, realizzare la marmellata perfetta sarà molto più semplice.
Ricetta Speciale: Marmellata di Mele Cotogne
Oggi vi voglio parlare di una ricetta che per me è speciale. Speciale, perchè l’ho vista fare in casa decine e decine di volte, ma speciale anche per il suo sapore che io adoro. Le mele cotogne sono un frutto potremmo dire quasi dimenticato, proprio ieri parlavo con una persona che quando gliene ho mostrata una, ha ammesso di non averle mai viste prima. Sono un frutto antico, un tempo veniva coltivato dai contadini vicino casa, i cotogni erano diffusissimi, poi col tempo sono sono diventati più rari fino quasi a scomparire.
Sono sincero, la mela cotogna non è un frutto proprio proprio simpatico, non si mangiano crude e la lavorazione per mangiare richiede tempo.. La ricetta che vi propongo oggi è una marmellata, che insieme alla cotognata è il modo più conosciuto per mangiare questi strani frutti. Come potete vedere la lista degli ingredienti è piuttosto corta: per fare una buona marmellata non servono molto ingredienti, soprattutto non c’è bisogno di nulla di chimico.
Sono necessarie un paio di operazioni preliminare per rendere utilizzabili le cotogne. Per prima cosa, con un panno umido strofinate la superficie dei frutti per eliminare la peluria che le ricopre e sciacquatele bene. Portate a ebollizione una pentola di acqua con della buccia di limone, poi sistemate le mele e cuocete per 20/25 anche 30 minuti a seconda della grandezza.
Tagliate a pezzi le mele, eliminando il torsolo che sarà ancora molto duro e quindi inutilizzabile. A questo punto versate i pezzi di mela nel passa verdura e riducetele ad una purea. Pesate la purea ottenuta e considerate 500 grammi di zucchero per ogni kg di polpa. Versate la purea di mele e lo zucchero in una pentola capiente (meglio se a fondo spesso) e mettetela sul fuoco con il succo di un limone.
Portate a ebollizione e mescolate continuamente, perchè la marmellata tende ad attaccarsi facilmente sul fondo e nessuno vuole una marmellata che sa di bruciato. Io vi consiglio di tenere l’intensità della fiamma piuttosto bassa, in modo che cuocendosi in modo delicato gli zuccheri non si caramellizzano e la marmellata avrà un sapore più delicato e un colore più chiaro.
Continuate la cottura per almeno 40/45 minuti, o comunque fin quando la marmellata risulterà densa. Nell’indecisione, io vi consiglio di usare il vecchio metodo delle nonne. Prendete con un cucchiaino un po’ di marmellata, lasciatela intiepidire e poi versatela su un piattino inclinato, se la marmellata scende lenta beh..
Sterilizzate dei barattoli da conserva, se volete prima di imbarattolare passate un foglio di carta da cucina imbevuto di cognac per dare un tocco particolare e poi versate la marmellata nei barattoli. Tappate immediatamente i vasetti con la marmellata ancora calda, stringete bene e poi mettete a testa in giù finchè non si saranno raffreddati. Conservate al buio in un luogo a temperatura costante.
Come Salvare una Pentola Bruciata
Basta un attimo di distrazione e la cena si trasforma in un disastro maleodorante. Il fondo bruciato di una pentola può non solo ravvivare una serata in cucina, ma anche le ore successive passate a strofinare inutilmente. La bruciatura non è solo un problema estetico. Si forma bruciando i residui di cibo, che si attaccano tenacemente alla superficie del recipiente.
Alta temperatura, mancanza di liquidi o semplice distrazione - tutto questo gioca un ruolo. Un capitolo speciale sono le marmellate bruciate - una massa densa e zuccherina che si attacca al fondo della pentola letteralmente come una colla. Le esperienze in cucina mostrano che il metodo più efficace non è la forza, ma la pazienza e la giusta combinazione di rimedi naturali. Quando una pentola si brucia, la prima reazione è la disperazione.
Rimedi Naturali per Pentole Bruciate
Forse il metodo più comune e popolare per pulire una pentola bruciata è la combinazione di bicarbonato di sodio e aceto. Versate uno strato di circa mezzo centimetro di aceto (ad es. Una volta raffreddato, potete rimuovere delicatamente i residui con una spugna o una spatola di legno. Il limone non solo ha proprietà disinfettanti, ma emana anche un profumo gradevole. Se temete l'odore dell'aceto, sostituitelo con limone.
Basta tagliare un limone, cospargere il fondo della pentola con sale e strofinare le aree bruciate con il limone. Lasciate agire per un po’ e poi riempite la pentola con acqua e fatela nuovamente bollire brevemente. Le marmellate sono un estremo. L'alto contenuto di zucchero provoca una caramellizzazione che si lega saldamente alla superficie della pentola. Con lo smalto si rischia un danno permanente, se si usano strumenti troppo duri.
Il metodo più efficace è quello con il bicarbonato di sodio, ma con un'importante aggiunta - un tempo di azione più lungo. Dopo l’ebollizione, lasciate la soluzione nella pentola per tutta la notte. Un'alternativa è l'uso di bicarbonato di sodio o lievito in polvere, che riducono la tensione superficiale e aiutano a scomporre gli zuccheri caramellati.
Le pentole in acciaio inox sono lo standard moderno in molte case. Sono caratterizzate da una lunga durata, ma non sopportano trattamenti ruvidi. Oltre ai suddetti metodi (bicarbonato + aceto, limone + sale) esiste un'altra elegante variante - una pastiglia per lavastoviglie. Scioglietela in acqua calda direttamente nella pentola e lasciate agire per alcune ore. Tuttavia, vale anche il fatto che le vie naturali sono molto più delicate per il fondo in acciaio inox.
Sebbene possa sembrare che una bruciatura sia la fine della pentola, i danni maggiori spesso li causiamo successivamente durante la pulizia. Una storia da una famiglia mostra come la delicatezza porti risultati: "Avevo una pentola smaltata bruciata dalle marmellate così tanto che volevo buttarla via. Alla fine ho provato un vecchio trucco di mia nonna - bicarbonato di sodio con aceto e una paziente ebollizione.
Prendersi cura degli utensili da cucina non è solo una questione di estetica, ma anche di sostenibilità. Invece di cambiare spesso gli utensili a causa di danni, vale la pena investire tempo e cura nel ripristino. Inoltre, vale il fatto che più delicati e naturali sono i rimedi che usiamo, meno disturbiamo l'ambiente in cui viviamo. Quindi, che vi troviate di fronte a un fondo marrone per la pasta bruciata o una crosta nera dalle marmellate, non disperate.
La maggior parte di questi piccoli incidenti in cucina può essere risolta con l'aiuto di ciò che avete già a casa. E con un po’ di pazienza, la pentola tornerà in forma - pronta per nuove sfide.
Alzi la mano chi cucinando non ha mai bruciato qualcosa! Tranquilli, capita anche a me! Spesso sbrighiamo tante faccende contemporaneamente: basta un attimo di distrazione e l’arrosto è bruciato! Dobbiamo buttare via tutto? Assolutamente no! A (quasi) tutto c’è rimedio.
Come Recuperare Altri Cibi Bruciati
Abbiamo parlato già di arrosto, ma si può bruciare una torta, un risotto, una minestra di legumi o un sugo. Ogni tipo di preparazione ha un suo modo per essere “recuperata”.
Recuperare l'Arrosto Bruciato
L’arrosto è una di quelle preparazioni che rischia spesso di bruciarsi. Forse è a causa delle lunghe cotture che fa in forno; basta sbagliare la temperatura o farlo cuocere qualche minuto di troppo… e l’arrosto è bruciato. Vediamo come recuperarlo.
Tiriamo fuori dal forno l’arrosto e lasciamolo leggermente intiepidire. Aiutandoci con un coltello rimuoviamo interamente la porzione di carne bruciata; questi scarti non possono essere recuperati in alcun modo, quindi vanno diritti nel cestino dell’umido. La carne “salvata” purtroppo risulterà leggermente asciutta, ma non bisogna scoraggiarsi!
Tagliamo la carne a fette sottili e condiamole con una salsa di accompagnamento: può essere un semplice sugo di pomodoro, una besciamella arricchita con funghi o una freschissima salsa allo yogurt. L’umidità della salsa di accompagnamento renderà più morbida la carne e nessuno si accorgerà di nulla! Volete un altro modo per recuperare la carne? Usiamola come ripieno di ravioli e tortellini; basterà tritarla, aggiungere un uovo, del formaggio grattugiato e qualche spezia ed ecco pronto un buonissimo ripieno.
Recuperare il Sugo Bruciato
Il sugo si è bruciato? Non perdiamoci d’animo! Per prima cosa spegniamo il fuoco e smettiamo subito di mescolare. Prendiamo un’altra pentola e trasferiamo quello che stavamo cucinando, facendo attenzione a non raschiare il fondo bruciato. Riaccendiamo il fuoco, aggiungiamo un pizzico di zucchero e con una patata cruda sbucciata infilzata in una forchetta, mescoliamo delicatamente: la patata tenderà ad assorbire il fastidioso odore e sapore di bruciato.
Vi sembrerà quasi una magia, ma il sugo sarà salvo… provare per credere!
Recuperare le Torte Bruciate
Un altro grande classico del cibo bruciato sono le torte! Nessun problema, anche in questo caso c’è una soluzione! Facciamo raffreddare completamente la torta, quindi con un coltello tagliamo via tutte le parti bruciate; anche in questo caso gli scarti sono irrecuperabili, quindi andranno buttati. Naturalmente la torta avrà un aspetto davvero brutto e si sarà inevitabilmente seccata.
Tagliamola in dischi, inumidiamola con della bagna e infine ricopriamola con crema pasticcera o panna… ed ecco recuperata la torta bruciata! Il risultato sarà una torta bella e buonissima, nessuno si accorgerà del suo piccolo “segreto”! Cercate un’altra soluzione per recuperare questa torta? Tagliamo la torta a cubetti e usiamoli per fare altri dolci.
Ad esempio possiamo realizzare dei dolci al bicchiere con crema e pezzetti di torta, oppure possiamo preparare dei tartufi mischiando le briciole della torta con nutella e frutta secca. Che ne dite poi di usare questi cubetti di torta anche per arricchire una buonissima coppa gelato? Insomma con questa torta “recuperata” possiamo scatenare la nostra fantasia!
La preparazione di marmellate e confetture fatte in casa è un'arte antica, un modo per conservare la freschezza e i sapori della frutta di stagione e godere di delizie genuine tutto l'anno. Un aspetto cruciale di questo processo è il tempo di bollitura, che influenza non solo la consistenza e il sapore del prodotto finale, ma anche la sua conservazione a lungo termine. Questa guida completa esplora in dettaglio il tempo di bollitura ideale per la marmellata fatta in casa, considerando diversi fattori e offrendo consigli pratici per ottenere risultati eccellenti.
Perché il Tempo di Bollitura è Fondamentale
Il tempo di bollitura è un fattore determinante nella preparazione della marmellata per diverse ragioni:
- Consistenza: La bollitura prolungata permette alla pectina, una fibra naturale presente nella frutta, di attivarsi e gelificare, conferendo alla marmellata la consistenza desiderata. Un tempo insufficiente può risultare in una marmellata troppo liquida, mentre un tempo eccessivo può renderla troppo densa e caramellata.
- Sapore: La bollitura concentra i sapori della frutta, intensificandone l'aroma e la dolcezza. Tuttavia, una bollitura troppo lunga può alterare il sapore, rendendolo eccessivamente dolce o addirittura bruciato.
- Conservazione: La bollitura, combinata con l'elevata concentrazione di zucchero, crea un ambiente sfavorevole alla crescita di muffe e batteri, contribuendo alla conservazione della marmellata. Un tempo di bollitura adeguato assicura una sterilizzazione sufficiente per prevenire la formazione di microrganismi che potrebbero compromettere la qualità e la sicurezza del prodotto.
Fattori che Influenzano il Tempo di Bollitura
Il tempo di bollitura ideale per la marmellata fatta in casa non è una costante fissa, ma varia in base a diversi fattori:
- Tipo di Frutta: Diverse varietà di frutta contengono quantità variabili di pectina. La frutta ricca di pectina, come mele, agrumi e ribes, richiede un tempo di bollitura inferiore rispetto alla frutta a basso contenuto di pectina, come fragole, ciliegie e pesche.
- Quantità di Zucchero: Lo zucchero non solo contribuisce al sapore dolce della marmellata, ma svolge anche un ruolo importante nella gelificazione e nella conservazione. La quantità di zucchero utilizzata influisce sul tempo di bollitura: una maggiore quantità di zucchero favorisce la gelificazione e riduce il tempo necessario.
- Dimensioni della Pentola: Una pentola più ampia favorisce l'evaporazione dell'acqua, riducendo il tempo di bollitura. Utilizzare una pentola troppo piccola può prolungare il processo e compromettere la consistenza della marmellata.
- Intensità del Calore: Una fiamma troppo alta può bruciare la marmellata, mentre una fiamma troppo bassa può prolungare eccessivamente il tempo di bollitura. È importante mantenere una fiamma media e mescolare frequentemente per evitare che la marmellata si attacchi al fondo della pentola.
- Altitudine: L'altitudine influenza il punto di ebollizione dell'acqua. A quote più elevate, l'acqua bolle a temperature inferiori, il che può richiedere un tempo di bollitura più lungo per raggiungere la consistenza desiderata.
Come Determinare il Tempo di Bollitura Ideale
Non esiste una formula magica per determinare il tempo di bollitura perfetto per ogni tipo di marmellata. Tuttavia, è possibile utilizzare alcuni metodi empirici per valutare la consistenza e il grado di gelificazione:
- Prova del Piattino Freddo: Versare un cucchiaino di marmellata calda su un piattino freddo (precedentemente raffreddato in freezer per alcuni minuti) e rimetterlo in freezer per circa un minuto. Se la marmellata si addensa e forma una leggera pellicola sulla superficie, è pronta.
- Prova del Termometro da Zucchero: Utilizzare un termometro da zucchero per misurare la temperatura della marmellata. La marmellata è pronta quando raggiunge una temperatura compresa tra 104°C e 105°C.
- Osservazione Visiva: Osservare attentamente la marmellata durante la bollitura. Quando inizia ad addensarsi e a formare delle gocce pesanti che si staccano lentamente dal cucchiaio, è probabile che sia quasi pronta.
Tempi di Bollitura Indicativi per Diverse Marmellate
I seguenti tempi di bollitura sono indicativi e possono variare in base ai fattori menzionati in precedenza.
Tipo di Marmellata | Tempo di Bollitura Indicativo |
---|---|
Marmellata di Mele | 15-20 minuti |
Marmellata di Agrumi (Arance, Limoni) | 20-25 minuti |
Marmellata di Fragole | 10-15 minuti |
Marmellata di Ciliegie | 15-20 minuti |
Marmellata di Pesche | 15-20 minuti |
Consigli Utili per una Marmellata Perfetta
- Rimuovere i noccioli e i semi.
- Utilizzare Zucchero di Qualità: Preferire lo zucchero semolato bianco, che non altera il colore e il sapore della frutta.
- Aggiungere Succo di Limone: Il succo di limone aiuta a preservare il colore della frutta e a bilanciare la dolcezza. Inoltre, l'acido citrico contenuto nel limone favorisce la gelificazione.
- Sterilizzare i Barattoli: Sterilizzare i barattoli e i coperchi in acqua bollente per almeno 10 minuti per eliminare eventuali microrganismi.
- Riempire i Barattoli Correttamente: Riempire i barattoli con la marmellata calda, lasciando circa 1 cm di spazio vuoto nella parte superiore.
- Sigillare i Barattoli Correttamente: Pulire il bordo dei barattoli con un panno umido e sigillarli immediatamente con i coperchi sterilizzati.
- Raffreddare i Barattoli a Testa in Giù: Capovolgere i barattoli sigillati e lasciarli raffreddare completamente in questa posizione per creare un sottovuoto che ne garantisca la conservazione.
- Conservare in un Luogo Fresco e Buio: Conservare i barattoli di marmellata in un luogo fresco, asciutto e buio per preservarne la qualità e il sapore.
Tecniche Avanzate: Pectina Aggiunta e Fruttapec
Per chi desidera semplificare il processo di preparazione della marmellata o utilizzare frutta a basso contenuto di pectina, è possibile ricorrere all'aggiunta di pectina in polvere o all'utilizzo di preparati specifici come il Fruttapec. La pectina aggiunta aiuta a gelificare la marmellata più rapidamente e a ottenere una consistenza più stabile. Il Fruttapec, invece, è un preparato a base di pectina, zucchero e acido citrico che semplifica ulteriormente il processo, riducendo i tempi di bollitura e garantendo risultati consistenti.
L'utilizzo di questi prodotti può essere particolarmente utile per preparare marmellate con frutta come fragole, ciliegie o pesche, che tendono ad essere più difficili da gelificare naturalmente. Tuttavia, è importante seguire attentamente le istruzioni riportate sulla confezione per ottenere i migliori risultati.
Marmellata Senza Zucchero: Alternative e Considerazioni
Per chi desidera ridurre l'apporto di zucchero nella propria alimentazione, è possibile preparare marmellate senza zucchero utilizzando dolcificanti naturali come stevia, eritritolo o sciroppo d'agave. Tuttavia, è importante tenere presente che lo zucchero svolge un ruolo importante nella conservazione della marmellata, quindi è necessario adottare alcune precauzioni aggiuntive per garantire la sua sicurezza e durata.
Le marmellate senza zucchero tendono ad avere una consistenza più liquida e una durata di conservazione inferiore rispetto alle marmellate tradizionali. Per migliorare la consistenza, è possibile aggiungere pectina in polvere o utilizzare un addensante naturale come l'agar-agar. Per prolungare la conservazione, è fondamentale sterilizzare accuratamente i barattoli e conservare la marmellata in frigorifero.
Risoluzione dei Problemi Comuni
Anche seguendo attentamente le istruzioni, possono verificarsi alcuni problemi durante la preparazione della marmellata fatta in casa. Ecco alcuni problemi comuni e le possibili soluzioni:
- Marmellata Troppo Liquida: Se la marmellata risulta troppo liquida, è possibile farla bollire per qualche minuto in più, verificando la consistenza con la prova del piattino freddo. Per evitare questo problema, è importante utilizzare la giusta quantità di zucchero e non far bollire la marmellata troppo a lungo.
- Per evitare questo problema, è fondamentale sterilizzare accuratamente i barattoli e conservare la marmellata in un luogo fresco e buio. Se si nota la formazione di muffa, è necessario scartare l'intera confezione.
La marmellata fatta in casa è un tesoro culinario che merita di essere preservato e tramandato. Preparare la marmellata è un'attività gratificante che permette di valorizzare i sapori della frutta di stagione e di creare prodotti genuini e personalizzati. Con un po' di pratica e attenzione, chiunque può imparare a preparare marmellate deliziose e sicure, da gustare in famiglia o da regalare agli amici.
Sperimentare con diverse varietà di frutta, spezie ed erbe aromatiche permette di creare marmellate uniche e originali, capaci di soddisfare i gusti più diversi.
Tra gli inconvenienti della cucina c’è sicuramente quello del cibo bruciato. Può succedere a tutti, infatti, di dimenticare una padella sul fuoco o una torta nel forno e di pensare che tutto sia perduto, soprattutto se nella stanza affianco vi attendono gli ospiti che avete invitato a cena. Per fortuna, anche in questo caso, non tutto è perduto.
Un altro classico: dimenticarsi la torta nel forno. La base per torta è recuperata.
Ti è mai capitato di bruciare qualcosa in pentola e poi impazzire perché non sai come togliere il bruciato dalle pentole? In internet trovi mille soluzioni a base di ingredienti naturali come aceto o cenere ma lascia che te lo dica, sono poco pratici e difficili da realizzare. Ma tranquillo, non sei solo! Quando il cibo si attacca al fondo e si carbonizza, si crea quella fastidiosa crosta che sembra impossibile da rimuovere.
Il problema colpisce tutti i tipi di pentole, dall’acciaio alla ghisa, fino alle antiaderenti. E spesso, per disperazione, si ricorre a detergenti chimici aggressivi, che però possono lasciare residui tossici e danneggiare le superfici. Non tutte le pentole sono uguali!
- Pentola acciaio bruciata: resistente e durevole, ma può macchiarsi facilmente con il calore elevato.
- Ghisa: trattiene bene il calore, ma richiede cure particolari.
- Alluminio: leggero e a buon mercato, ma si rovina facilmente con prodotti acidi.
- Rivestimento antiaderente: comodo, ma delicato!
- Rame: ottimo conduttore di calore, ma richiede lucidature frequenti.
Molti detergenti per incrostazioni contengono sostanze tossiche che possono rimanere sulle pentole e finire nei tuoi piatti. Inoltre, possono rovinare il rivestimento antiaderente e inquinare l’ambiente.
Dimentica le spugnette metalliche che graffiano e i detergenti aggressivi. Il BICARBONATO è un vero alleato in cucina! Mescola 3 cucchiai di BICARBONATO con un po’ d’acqua fino a creare una pasta. Spalmala sulla zona bruciata e lasciala agire per un’ora. Poi strofina con una spugna morbida e risciacqua. Se il bruciato è ostinato, aggiungi un po’ di aceto: la reazione effervescente aiuterà a sciogliere tutto.
Se vuoi un prodotto naturale già pronto all’uso, FORNOBELLO di Verdevero è perfetto! Riscalda leggermente la pentola, applica il prodotto e lascialo agire per 15-20 minuti. Poi strofina delicatamente e risciacqua.
Se il bruciato è leggero, riempi la pentola con acqua calda e un po’ di detersivo ecologico AMANì. Lascia in ammollo per un’ora, poi strofina con una spugna.
Il SALE grosso è ottimo per rimuovere il bruciato senza graffiare le superfici. Spargilo sul fondo della pentola, aggiungi un po’ d’acqua e lascia riposare per 30 minuti. Poi strofina con una spugna.
Meglio prevenire che pulire, giusto?
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