La Sicilia, terra di sole e sapori intensi, offre un'ampia varietà di dolci fritti che affondano le radici nella tradizione popolare. Tra questi, spiccano le prelibatezze al miele, un vero e proprio simbolo di festa e convivialità. Scopriamo insieme alcune di queste delizie, perfette per celebrare occasioni speciali o semplicemente per concedersi un momento di puro piacere.
Crispelle di Riso: Un Classico Catanese
Le crispelle di riso sono un dolce siciliano tipico della città di Catania, chiamate anche zeppole di riso. Sono buonissime e perfette per un’occasione speciale o come dessert per un pranzo in famiglia. La ricetta appartiene alla tradizione popolare e si prepara con ingredienti comuni che anche nei tempi antichi erano facili da reperire.
Ma come si preparano queste deliziose frittelline dolci? Si cuoce il riso in latte e acqua per assorbimento e si lascia raffreddare. Poi si mescola con zucchero, farina, scorza di arancia, limone e cannella e si aggiunge anche il lievito. Una volta ottenuto l’impasto, si formano dei piccoli cilindri e si friggono in olio bollente fino a quando risultano ben dorati. Le crispelle devono avere un colore ambrato ed essere croccanti soprattutto alle estremità. Infine, si servono decorate con zucchero a velo e cannella.
Esistono più versioni di questi dolcetti, con un procedimento diverso da luogo a luogo. Le crispelle di riso vanno consumate sul momento, appena fritte e ancora calde o tiepide, per apprezzare tutta la loro fragranza. Sembra che questo dolce sia stato inventato dalle monache del Monastero dei Benedettini di Catania nel XVI secolo e che proprio questo sia il motivo per cui le crispelle vengono anche chiamate, a volte, benedettine.
CRISPELLE DI RISO CATANESI
Ricetta delle Crispelle di Riso con Miele alla Catanese
Ingredienti per le crispelle:
- riso Sant’Andrea 250 g
- latte fresco 600 g + 100 g
- farina 00 125 g + q.b. per spolverizzare il piano
- lievito di birra disidratato 7 g
- zucchero 60 g
- scorza di 1 arancia grattugiata
- cannella in polvere 1/2 cucchiaino
- sale 1 pizzico
- olio di arachidi 600 ml (per friggere)
Ingredienti per la guarnizione:
- miele di acacia o millefiori (oppure zucchero a velo) a piacere
Preparazione:
- Poni in un pentolino il latte, la scorza di arancia, lo zucchero, la cannella e il sale.
- Porta a ebollizione il tutto e aggiungi il riso; cuocilo a fuoco dolce per circa 40 minuti fino a che non avrà assorbito tutto il latte, mescolando spesso.
- Quando il latte sarà stato assorbito e il riso sarà cotto, lascialo raffreddare stendendolo in maniera uniforme su una teglia.
- Una volta che il riso sarà freddo, trasferiscilo in una ciotola. Aggiungi la farina, il lievito e il latte tiepido, quindi amalgama bene il composto; successivamente copri la ciotola con la pellicola trasparente e lascia lievitare per almeno 2-3 ore in forno spento.
- Trascorso il tempo necessario, spolverizza il piano di lavoro con un po’ di farina, trasferisci l’impasto sul piano e forma un bastoncino lungo e spesso 2,5-3 cm.
- Scalda il miele in modo da ammorbidirlo, poi versalo a filo sulle crispelle e servile.
Pignolata Siciliana: Un Tripudio di Golosità a Carnevale (e non solo)
Carnevale è sinonimo di grassi e dolci fritti, e la pignolata siciliana non fa eccezione. Probabilmente poco conosciuta nel resto d’Italia (più nota è la pignolata messinese, ma non si tratta esattamente dello stesso dolce) viene tradizionalmente gustata ad ogni Carnevale. Si presenta sottoforma di palline/tocchetti di una ricca pasta dolce che viene fritta in abbondante olio e cosparsa di miele caldo e filante.
Le origini della pignolata sono piuttosto incerte. Secondo alcune fonti sarebbero legate a riti pagani messi in atto per festeggiare l’arrivo della primavera. In tali occasioni sarebbe stata usanza travestirsi da animali e concedersi ricche pietanze, tra le quali anche un goloso dolce a forma di pigna ricoperto di miele. Numerosi sono i prodotti dell’arte pasticcera dell’isola, a partire dalla vera ricetta dei cannoli fino ad arrivare alla migliore granita siciliana. Di questi fanno parte di diritto anche tali dorate palline, dolci di Carnevale siciliani che si gustano, per la verità, praticamente tutto l’anno, Natale compreso.
Come Preparare la Pignolata Siciliana
Per preparare la pignolata, iniziate setacciando all’interno di una grande ciotola la farina con il lievito. Al centro versate le uova, il tuorlo, lo zucchero, il burro e il sale. Nel caso in cui risulti necessario, unite poco latte, ma solo se serve. Ottenuto un impasto omogeneo e liscio, ricavate dapprima dei rotolini da stendere sul piano infarinato, poi dei tocchetti. Fate scaldare l’olio in un tegame e, una volta giunto a temperatura, aggiungete i tocchetti appena realizzati. Unite quindi la pignolata, e, mescolando, fate in modo che venga ben ricoperta di miele.
Consigli:
- Scaldate in un tegame l’olio di semi fino al raggiungimento di 170° gradi circa, questa è la temperatura ideale per ottenere una perfetta frittura, è consigliabile munirsi di termometro per alimenti per poter monitorare con precisione.
- Con una schiumarola, immergete nell’olio pochi bocconcini alla volta, per non abbassare la temperatura dell’olio.
- Si possono conservare per 2-3 giorni sotto una campana di vetro.
Oltre al migliaccio e alle cassatelle, una di queste è la Pignolata una delizia così buona che unisce nel gusto due bellissime regioni: la Calabria dove è diffusa la pignolata al miele e la Sicilia che vanta una versione ancora più ricca, la pignolata glassata.
Cutumè: Delizie Dorate e Fragranti
I cutumè sono una specialità tipica della pasticceria siciliana particolarmente diffusa nella zona di Ragusa e di Catania. Una vera delizia, dorata e fragrante, perfetta da servire a merenda, per la gioia di grandi e piccini, o portare in tavola come squisito dessert di fine pasto, in occasione di una cena con ospiti speciali, insieme a un bicchierino di passito o altro vino liquoroso.
Il termine cutumè deriva dal greco xutos, che significa mucchietto: in origine sembra infatti che queste golose frittelle venissero preparate con una pastella più morbida e fluida, tuffata a cucchiaiate o, appunto, a piccoli mucchietti, nell’olio caldo e che, solo in seguito, grazie all’aggiunta di una maggior quantitativo di farina tra gli ingredienti, abbiano assunto la caratteristica forma a ciambella che oggi tutti conosciamo.
Consigli per la Preparazione dei Cutumè
Per una riuscita ottimale ti suggeriamo di lasciar riposare l’impasto in frigo, una volta pronto, per almeno un paio d’ore, così da renderlo facilmente modellabile, e di immergere poi i dolcetti, pochi pezzi per volta, nell’olio di semi portato alla temperatura di circa 175 °C: in questo modo il fritto risulterà croccante al punto giusto e per nulla unto. Qui abbiamo optato per della ricotta vaccina, dal gusto leggero e delicato, ma a piacere puoi sostituirla con una di pecora o di capra, più aromatica e saporita: l’importante, quale che sia la tua scelta, sarà lasciarla scolare per bene dal siero e lavorarla poi con i rebbi di una forchetta, in modo da ottenere un composto asciutto e cremoso.
I cutumè andrebbero consumati caldi e fragranti, sul momento. Se dovessero avanzare si conservano a temperatura ambiente, sotto a una campana di vetro, per 1 giorno massimo.
Preparazione dei Cutumè Passo Passo
- Aggiungi le uova.
- Spezia con un pizzico di cannella in polvere.
- Infine unite le due uova intere e il tuorlo.
- Proseguite ad impastare fino ad ottenere un impasto compatto al quale dare la forma di un panetto.
- Avvolgete il panetto ottenuto con la pellicola per alimenti e lasciate in frigorifero a rassodare per almeno 2 ore.
- Trascorso il tempo di riposo, preleva tante piccole porzioni d'impasto e, con le mani leggermente unte d'olio extravergine di oliva, forma tante polpettine.
- Arrotolate ciascun pezzetto per ottenere dei filoncini, da questi ritagliate piccoli pezzi da 1 cm (14-15).
- Ora potete procedere con la cottura, scaldate in un tegame l’olio di semi fino al raggiungimento di 170° gradi circa, questa è la temperatura ideale per ottenere una perfetta frittura, è consigliabile munirsi di termometro per alimenti per poter monitorare con precisione.
- Con una schiumarola, immergete nell’olio pochi bocconcini alla volta, per non abbassare la temperatura dell’olio.
- Quando saranno dorate e fragranti, prelevale con un mestolo forato e lasciale asciugare su un foglio di carta assorbente da cucina.
- Guarnisci i cutumè con la scorza dell'arancia grattugiata, porta in tavola e servi.