Sciroppo di Tarassaco: Proprietà, Benefici e Utilizzo

Il tarassaco (Taraxacum officinale) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteracee. Si conoscono numerose sottospecie e varietà di tarassaco, ma la più rinomata è proprio il Taraxacum officinale. Il tarassaco è una pianta perenne che cresce spontanea in molte zone d’Italia e del mondo: utilizzato sin dall’antichità per le sue innumerevoli proprietà e benefici è apprezzato per le sue proprietà colagoghe, diuretiche e coleretiche che lo rendono un ottimo supporto per la digestione e la disintossicazione del fegato.

Il tarassaco è una pianta erbacea perenne, tra le prime Asteraceae a fiorire in primavera. Possiede una robusta radice fittonante e fusti glabri e lattiginosi che raggiungono un’altezza di 30-40 cm. Al termine dei fusti si trovano i fiori, di colore giallo-dorato intenso, ligulati, che si inseriscono in un talamo evidente e sono riuniti in capolini, i quali a loro volta racchiudono centinaia di fiorellini chiamati flosculi: i capolini si chiudono al tramonto e si riaprono al sorgere del sole.

La pianta del tarassaco cresce spontanea in molte zone d’Italia e del mondo: è molto simile alla cicoria ma può essere riconosciuto per la forma delle foglie, oblunghe e dentellate, per i fiori di colore giallo intenso. Come abbiamo detto il tarassaco cresce spontaneo in tutto l’emisfero settentrionale, dunque anche in Italia e nella zona Mediterranea, grazie al clima temperato.

Storia e Tradizione del Tarassaco

Le prime notizie dell’utilizzo del tarassaco ci giungono dai testi di medicina araba del X e XI secolo, che riportavano testimonianze circa le proprietà digestive, toniche, depurative del sangue e del fegato e diuretiche della pianta. Oltre ad essere uno dei rimedi più noti della tradizione popolare, il tarassaco è utilizzato anche come alimento, data la sua abbondanza nei campi e nei prati dove cresce spontaneo.

In medicina tradizionale il tarassaco è considerato un “messaggero del rinnovamento”, probabilmente per il suo colore giallo e la fioritura primaverile. Come abbiamo detto, il tarassaco è uno dei più noti rimedi della medicina popolare, utilizzato nelle diverse tradizioni sin dall’antichità. Nella medicina tradizionale cinese viene impiegato il Taraxacum mongolicum, a cui vengono riconosciute proprietà antisettiche e antinfiammatorie, che ne hanno valso l’utilizzo nelle flogosi articolari.

Proprietà e Benefici del Tarassaco

Il tarassaco presenta, all’interno delle sue foglie ed in particolare nelle radici, un vasto assortimento di composti farmacologicamente attivi, che conferiscono alla pianta numerose proprietà e benefici. Al tarassaco vengono associate diverse proprietà e benefici, che fanno di questa pianta uno dei fitorimedi più apprezzati al mondo. Come abbiamo visto il tarassaco possiede numerose proprietà benefiche, in particolare per fegato, vescica biliare, intestino e pancreas.

  • Drenante epato-biliare: in quanto sollecita a livello epatico le vie enzimatiche responsabili della coniugazione dei metaboliti e della loro eliminazione.
  • Il tarassaco contiene inoltre taraxasterolo, che favorisce la produzione della bile e la rende più fluida, attuando un’azione coleretica che impedisce la formazione di depositi e favorisce il flusso della bile dal fegato all’intestino.
  • Digestivo: grazie ai principi amari che favoriscono l’appetito e la secrezione gastrica. Aiuta a coordinare il processo digestivo e favorisce la dimissione della bile e dei succhi pancreatici, in quanto stimola l’attività del pancreas.

Con le sue proprietà coleretiche, colagoghe e diuretiche, è un ottimo alleato per i problemi digestivi e per stimolare la diuresi. Il tarassaco è uno dei rimedi naturali contro la ritenzione idrica. Aldilà delle proprietà diuretiche universalmente note, il tarassaco - in particolare il rizoma e la radice - aumenta la produzione della bile e il suo deflusso dal fegato all'intestino (proprietà rispettivamente definite colagoghe e coleretiche).

Benefici Specifici

  • Disfunzioni epatobiliari ed epatopancreatiche: come dispepsia, disappetenza, alitosi, digestione lenta, stasi biliare, gonfiori addominali, pancreatiti, colelitiasi, ipercolesterolemia, disbiosi intestinale e stipsi.

Come Utilizzare il Tarassaco

Sono in molti a chiedersi come consumare il tarassaco. In cucina se ne utilizzano principalmente i fiori e le foglie, che possono essere mangiate crude se tenere, o cotte, a vapore o leggermente bollite in acqua salata e poi ripassate in padella. Le foglie di tarassaco vanno raccolte in primavera, quando sono nel loro periodo balsamico e presentano la maggiore concentrazione dei principi attivi. È importante raccoglierle in luoghi poco inquinati, e raccogliere quanto basta per il proprio consumo personale, in modo da non intaccare la specie. Una volta raccolte devono essere lavate ed asciugate, e successivamente possono essere consumate oppure essiccate o macerate.

Anche le radici di tarassaco, possono essere mangiate, sebbene siano piuttosto amare: il loro utilizzo principale è quello erboristico.

Preparazioni Erboristiche

Oltre all’infuso in erboristeria si utilizza il decotto, la tintura madre o anche le compresse come rimedio per i diversi disturbi. Per preparare la tintura madre bisogna mettere in un barattolino di vetro circa 100-150 g di radice di tarassaco e successivamente coprirli con della vodka. Trascorsi i due mesi si può filtrare il tutto e trasferire il liquido in una bottiglietta scura con contagocce. Per preparare l'infuso si utilizza un cucchiaio di radici di tarassaco essiccate per una tazza d’acqua.

In caso di problemi digestivi, si assume la radice essiccata nella dose di 3-4 grammi in decozione o di 4-10 grammi in infusione, fino a tre volte al giorno. Si consiglia di utilizzarlo per produrre un decotto, al fine massimizzarne gli effetti diuretici.

Del tarassaco si usano le foglie e le radici, che vantano più o meno le stesse proprietà. La dose giornaliera consigliata di tarassaco secco è di 3-10 grammi di droga (costituita da radici e parti aeree), da assumersi tre volte al giorno.

Oltre ad essere utilizzate nella preparazione dell’infuso, le radici di tarassaco tostate e macinate vengono utilizzate per realizzare una bevanda surrogato del caffè.

SCIROPPO DI FIORI DI TARASSACO FATTO IN CASA - finto miele di fiori di tarassaco -finto miele vegano

Come Preparare lo Sciroppo di Tarassaco

Lo sciroppo da noi preparato ha molteplici utilizzi: può essere servito come semplice ma gustoso abbinamento con un tagliere di formaggi, può essere usato come dolcificante proprio come un miele quindi per tisane, tè e yogurt. Molto spesso questo preparato viene descritto come “miele di tarassaco”, ma questa definizione è inesatta, in quanto questo non viene elaborato dalle api.

La parte iniziale è la più lunga perché bisogna mondare i fiori separandoli dal gambo e dalla corolla verde. In una pentola grande si porta a bollore l’acqua e si aggiungono i fiori il succo di limone, lasciando sobbollire per 40 minuti circa per poi procedere al filtraggio con il colino a maglie strette. Eliminati tutti i fiori si rimette sul fuoco la pentola col composto filtrato e si aggiunge lo zucchero, riportando a bollore fino ad ottenere la consistenza desiderata dello sciroppo di tarassaco. Ancora caldo lo sciroppo è pronto per essere travasato in un barattolo.

Ricetta Dettagliata

  1. Raccogliere i fiori e ripulirli con un po’ di acqua da residui di terra o altre parti di piante.
  2. Disporli su un panno, ben distanziati tra loro e lasciarli asciugare per qualche ora.
  3. In un 1,250 L di acqua fredda mettere circa 160 fiori di tarassaco (4 manciate) e portare a bollore.
  4. Far cuocere per qualche minuto, togliere dal fuoco e lasciar riposare per una notte intera coprendo la pentola con un coperchio.
  5. Per 1 litro di filtrato (calcolando che circa 250 ml verranno persi durante la filtrazione) aggiungere 1 kg di zucchero e il succo di un limone intero.
  6. Successivamente rimettere sul fuoco a fiamma bassa senza coperchio mescolando di tanto in tanto. Attenzione se non ottenete 1 litro di filtrato potete portare a volume aggiungendo un po’ di acqua.
  7. Bisogna attendere che l’acqua evapori e che raggiunga la consistenza del miele.
  8. Una volta raggiunta la consistenza ottimale, invasare in vasetti di vetro quando lo sciroppo è ancora caldo.
  9. Chiudere e lasciarli raffreddare capovolti.

Controindicazioni

Il tarassaco non ha particolari controindicazioni, a patto che non si presenti una particolare sensibilità o intolleranza alla famiglia delle Ateraceae e che se ne consumino le quantità raccomandate. Considerata l'elevata presenza di potassio nelle radici e nelle foglie di tarassaco, la concomitante assunzione di supplementi dietetici del minerale può causare un apporto dietetico eccessivo di potassio.

Quando Evitare l'Assunzione

Quando invece non deve essere assunto il tarassaco? Il tarassaco è considerato una droga sicura che non presenta effetti collaterali gravi.

Altre Informazioni Utili

Viene comunemente chiamato anche Dente di leone, in riferimento alla dentellatura delle foglie; oppure si ritrova anche con il nome di Piscialetto per le proprietà diuretiche delle radici. In erboristeria la parte utilizzata, ricca di principi attivi è, appunto, la radice che viene impiegata in numerosi prodotti depurativi del fegato.

Alcuni autori fanno risalire le origini del nome "tarassaco" ai termini greci "taraxis" (disordine, squilibrio) e "akas" (rimedio). Significative sono anche le denominazioni tradizionali attribuitegli nei vari Paesi del Mondo, tra le quali ricordiamo l'italiano "piscialetto" e il francese "pissenlit". Il tarassaco si riconosce facilmente per i suoi capolini floreali di colore giallo intenso, che si chiudono al calar del sole e si riaprono al ritorno della luce (il tarassaco è conosciuto anche come girasole dei prati).

L'applicazione tradizionale empirica del tarassaco negli esseri umani, in particolare per il trattamento di disturbi digestivi, è supportata da indagini farmacologiche. Tuttavia, alcuni risultati, riguardanti per esempio l'eventuale attività diuretica, sono addirittura contraddittori e richiedono una riesaminazione approfondita.

Si usa prendendo più cucchiaini al giorno in caso di gola infiammata o tosse secca, in particolar modo alla sera prima di coricarsi.

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