Penne alla Puttanesca: Un Classico della Cucina Italiana

Le Penne alla Puttanesca sono un primo piatto semplice, dove sapori e profumi si fondono in un'armonia incredibile. Fare la ricetta della puttanesca è davvero molto facile e con pochi ingredienti si ottiene un piatto incredibilmente saporito, perfetto quando si ha tanta fame ma poca voglia di stare ai fornelli.

Questo piatto povero ma gustoso, è tipico della cucina tradizionale campana e napoletana, preparato con pochissimi ingredienti fra i quali pomodoro, capperi e le olive di Gaeta. Esiste anche la versione laziale con l’aggiunta delle acciughe.

Gli ingredienti sono alla base di questa preparazione deliziosa: pomodoro, aglio e olive; il peperoncino non è obbligatorio, ma se piace, ci sta divinamente. Il segreto di tutto ciò sta negli ingredienti: utilizzare olive di ottima qualità senza lesinare o risparmiare se poi arrivano in diretta dall’uliveto di famiglia o di fiducia ancora meglio.

Ecco la ricetta completa per preparare un'autentica pasta alla puttanesca.

Puttanesca S2 - P70

Ingredienti

  • 400 g penne rigate o lisce a piacere
  • 4 filetti di acciughe sott’olio
  • 4 cucchiai olio extravergine d’oliva
  • 2 cucchiai capperi sotto sale o in salamoia
  • 400 g polpa di pomodoro o pomodorini
  • 20 olive verdi e nere snocciolate
  • 1 peperoncino piccante
  • 1 spicchio aglio
  • q.b. sale e pepe
  • q.b. pecorino grattugiato

A chi piace, non previsto dalla ricetta originale, può aggiungere prezzemolo tritato.

Preparazione

  1. Sciacquare i capperi sotto l’acqua corrente per eliminare l’eccesso di sale. Successivamente, asciugarli e tritarli grossolanamente con un coltello. Denocciolare le olive e schiacciarle utilizzando la lama del coltello.
  2. In una padella capiente, scaldare l’olio con lo spicchio di aglio e il peperoncino infilzato in uno stecchino, così sarà più facile individuarlo e eliminarlo, a chi non piace.
  3. Aggiungere i filetti di acciughe e farli sciogliere completamente nell’olio a fiamma media, aggiungere anche la polpa di pomodoro e i capperi. Al bollore abbassare la fiamma e lasciar cuocere per 20′ circa a fiamma dolcissima, a fine cottura aggiungere le olive tagliate a tocchetti o a rondelle.
  4. Nel frattempo, lessare al dente le penne e a cottura ultimata aggiungerle al sugo, mescolare aggiungendo il pecorino grattugiato al momento.

Quando la pasta sarà cotta al dente, scolarla e trasferirla nella padella con il condimento, aggiungere il prezzemolo tritato e amalgamare per un paio di minuti, unendo all'occorrenza poca acqua di cottura.

Origini e Curiosità

Il nome è senza dubbio singolare e ci si domanda perché la pasta alla puttanesca si chiami proprio così. Ebbene, di teorie ce ne sono moltissime, tutte interessanti.

Secondo alcuni le prime testimonianze di un piatto molto simile alla puttanesca come la conosciamo oggi risalgono agli inizi del XIX secolo. Cavalcanti, nel suo manuale Cucina teorico-pratica, proponeva alcune ricette di cucina popolare napoletana e tra queste ricette figuravano i “Vermicelli all’oglio con olive capperi ed alici salse”, molto simile alla pasta alla puttanesca. Nel 1931 poi la Guida gastronomica d’Italia la elenca tra le specialità gastronomiche della Campania, definendola “Maccheroni alla marinara”, anche se la ricetta proposta è indubbiamente quella della moderna puttanesca.

Chi sostiene che la puttanesca sia un primo romano fa risalire le origini del nome agli inizi del 1900, quando un oste ideò questo piatto appositamente per i visitatori di una casa di appuntamenti che si trovava nella periferia di Roma. Ma una versione simile della storia è anche ubicata a Napoli: l'esperto di gastronomia Arthur Schwartz nel libro Naples at table ipotizza infatti che la pasta alla puttanesca sia nata nei Quartieri Spagnoli di Napoli, che all'inizio del XX secolo erano sede di tante case di piacere. Un giorno il proprietario di una di queste case di appuntamenti prese l'iniziativa di cucinare un piatto di pasta per rimettere in forze gli ospiti, e la chiamò con il nome colorito “dedicato” alle donzelle che lavoravano nella casa.

C'è chi poi è estremamente convinto del fatto che questo sugo saporito sia nato negli anni Cinquanta a Ischia, al Ristorante 'O Rangio Fellone.

La Variante di Chef Chiacchiera

Chef Raimo Chiacchiera, executive chef Fedegroup, ha firmato il menù di O Rangio Fellone. Ed è sua la ricetta che vi proponiamo.

Ingredienti

  • 400 g linguine Pastificio Vicidomini
  • 70 g olio extravergine d'oliva
  • 80 g olive nere Gaeta denocciolate
  • 40 g capperi Procida
  • 2 spicchi d’aglio
  • 120 g pomodorino
  • 4 filettini di acciuga salati
  • peperoncino q.b.

Procedimento

Si cala la pasta in acqua bollente salata. Contemporaneamente si fanno andare in padella aglio e olio caldo. In molti fanno l’errore di mettere l’aglio nell’olio ancora freddo. Invece dobbiamo provocare uno shock termico in cui l’aglio sprigiona tutto il gusto e che conferisce una leggera caramellatura.

Si aggiunge il peperoncino in padella. Poi in sequenza, olive, capperi, pomodorini.

Si soffrigge tutto in modo molto energico.

Una volta spento il fuoco, si aggiunge il filetto di acciuga. In questo modo l’acciuga continuerà a cuocere, ma in maniera indiretta, si sfalderà e lascerà il suo sentore. Se invece soffrigge, diventa dura.

Pronta la pasta, si scola e si salta in padella con il sughetto, deve rimanere “sciulariella”, scivolosa, un po’ unta, con pomodoro non stracotto.

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